Dall’Italia al Brasile per fare impresa, l’intervista

Lasciare la propria città e fare impresa all’estero non è più una novità in Italia e Sabaudia non fa eccezione. Per conoscere cosa fanno amici e concittadini anche dall’altra parte del mondo ormai ci sono i social network ma poi effettivamente quanto si conosce delle difficoltà che possono essere riscontrate all’estero? E viceversa come si guarda l’Italia ed in questo caso Sabaudia da una prospettiva completamente diversa? Per rispondere a questi interrogativi abbiamo fatto qualche domanda ad Enrico Gambacurta che da anni vive in Brasile e che ha contribuito a creare il marchio Golden Bossa.

Enrico Gambacurta e Nathalia Melo Bastos

Un imprenditore italiano che decide di andare all’estero e lasciare almeno temporaneamente un territorio bellissimo con molto potenziale come quello di Sabaudia, perchè lo fa? “Avevo bisogno di nuove sfide e nuovi traguardi. Cinque anni fa con la mia compagna di vita Nathalia Melo Bastos abbiamo iniziato a far crescere il brand Golden Bossa.
Sabaudia ha un territorio stupendo ma dove vivo oggi non ha nulla da invidiare alla Sabaudia dove per pochi giorni all’anno torno volentieri anche perchè e li che sono nato”.


Quali sono state le difficoltà maggiori che ha riscontrato e quali invece i maggiori maggiori vantaggi che le ha dato il Brasile? “Le difficoltà sono state enormi come straniero ma per raggiungere i livelli di oggi con una giusta programmazione siamo arrivati per la prima volta su una vetrina mondiale che vede 34 nazioni e 51000 addetti ai lavori. Tutto questo nel Fispal di San Paolo il che vuole dire che in termini di fatturato la crescita è enorme. Sono orgoglioso inoltre di avere portato imprese pontine in Brasile per promuovere i loro prodotti”.

Lei ha quindi realizzato una sorta di ponte con molte aziende pontine. Ci può parlare del progetto più nel dettaglio?
“Il progetto è semplice. Si lavora con un interscambio di prodotti agroalimentari e con contratti in esclusiva principalmente in Brasile. Nel primo giorno di fiera i Paesi interessati sono stati ad esempio Angola, Uruguay, e la Florida che ci ha chiesto il caffè italiano. Ma quello più importante è il progetto che darà la possibilità ai produttori italiani con i nostri contratti in esclusiva la certificazione di tutti i prodotti sul territorio Brasiliano, Mapa , Anvisa, Inmetro, certificati essenziali per sdoganare le merci e un lavoro costante di marketing strategico per essere sempre presenti nei media nazionali”.

Continua a guardare all’Italia nel futuro e come? Ci sono altri imprenditori italiani che hanno aderito al suo progetto? “L’Italia, e sempre la più bella nazione del mondo profumi sapori culture un mix magico che rappresenta nel mondo un biglietto da visita unico, mi piacerebbe un Golden Food a Sabaudia ci lavorerò a breve, certo di dare una mano alla mia città con progetti internazionali più consoni alla città dove sono nato ma che vedo in debito di ossigeno. Ad oggi abbiamo contratti in esclusiva con 50 produttori, rappresentiamo molte regioni d’Italia e abbiamo una rete di rappresentanti di valore che seguono i nostri clienti”.

Cosa si sentirebbe di dire a un giovane imprenditore italiano che in questo momento decide di lasciare la sua terra per guardare ad altri Paesi? “Un consiglio che posso dare a un giovane è semplicemente di viaggiare come ho fatto io vedere come la globalizzazione ha cambiato i mercati la sfida e nei numeri , analisi di mercato sfide e culture. Non bisogna aspettare ma agire in fretta e bisogna concentrarsi sugli obiettivi sono la chiave del successo. Il segreto è poi avere accanto le persone giuste”.