Intercity a Monte San Biagio? I pendolari dicono “no”

In una nota, il comitato di pendolari spiega che con l’eventuale fermata degli intercity alla stazione di Monte San Biagio-Terracina Mare, non si risolvono criticità che paradossalmente, potrebbero addirittura aumentare.

“Siamo venuti a conoscenza – spiegano nella nota – delle delibere delle giunte comunali dei comuni di Monte San Biagio e Terracina relative alla richiesta di fermate di treni Intercity nella stazione di Monte San Biagio-Terracina Mare. Il Comitato conosce bene le criticità del trasporto ferroviario riguardante la nostra linea e da tempo si sta battendo per la loro risoluzione. Per questo motivo riteniamo che la decisione delle due amministrazioni non risolva le criticità, bensì le vada a complicare. Infatti inserire nell’attuale orario fermate Intercity, significa consentire tempi di sosta più lunghi nella stazione di Monte San Biagio in quanto i treni in questione sono tecnicamente definiti ‘pesanti’.


Temiamo che si andranno a toccare le fasce orarie con problematiche già note, aumentando, di conseguenza, le difficoltà anche per le stazioni intermedie. Tutto questo a discapito di un trasporto che invece deve risultare sempre più agile e frequente. Ci aspettiamo, perciò, che gli attuali Regionali Veloci, così utili a tutti i viaggiatori e non solo ai pendolari, verranno, giocoforza, diminuiti a causa di questa richiesta. Inoltre i treni Intercity la cui gestione dipende dal Ministero dei Trasporti e non dalle Regioni, necessitano di un biglietto ed abbonamento a parte: quanti sarebbero i viaggiatori disposti ad aggiungere al proprio abbonamento regionale quello Intercity, con la possibilità di prendere solo alcuni treni e per di più già affollati?

Ci auguriamo che i sindaci ascoltino le nostre osservazioni anche perché ci siamo sempre dimostrati disponibili a qualsiasi suggerimento costruttivo e ci meravigliamo che in questo caso nessuno abbia voluto ascoltare prima la voce dei pendolari. Non vorremmo – concludono nella nota Giangabriele Mattei, Domenico Marrocco e Pino Casale dal comitato – che tutto si risolvesse in un mero spot elettorale.”