Operaio morì schiacchiato da un cancello: a giudizio due imprenditori

Era l’alba del 20 giugno 2016 quando in via Isarco, alla periferia di Aprilia, l’operaio Agostino Ficorella, di 58 anni, morì schiacciato da un cancello scorrevole di una ditta edile. I responsabili dell’azienda, gli imprenditori Giacomo e Mario Stradaioli, sono stati ora rinviati a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, con l’accusa di omicidio colposo.

Il dramma si consumò quando la vittima, custode della dittà, andò ad aprire il cancello. Lo scorrevole uscì dai binari e per il 58enne si trasformò in una trappola mortale. Schiacciò l’operaio apriliano uccidendolo.


L’azienda, subito dopo il dramma, sostenne che la causa della morte dell’apriliano andasse ricercata nella manomissione del cancello da parte di alcuni ladri che la notte prima erano entrati nell’azienda del quartiere Riserva Nuova.

Mentre erano in pieno svolgimento le indagini dei carabinieri, la famiglia della vittima replicò però subito sostenendo che da tempo Ficorella aveva lamentato il malfunzionamento dello scorrevole. E polemiche non mancarono anche sull’inquadramento del 58enne.

Al termine delle indagini gli imprenditori sono stati quindi ritenuti responsabili di omicidio colposo per lo stato dello scorrevole. Una morte bianca dunque. L’ennesima.

La verità sull’intricata vicenda dovrà comunque essere cercata nel corso del processo e la prima udienza è fissata, davanti al giudice del Tribunale di Latina, Simona Sergio, per il prossimo 20 marzo.