Tante multe e poche contestazioni immediate, interviene Capriglione

Dove sta il confine tra  i controlli rigorosi per fare rispettare il codice della strada e la necessità per un Comune di fare cassa con le multe? Se lo chiede il consigliere Pasquale Capriglione, esponente della Lega che sulla questione sanzioni vuole andare più a fondo. Per tutta l’estate e non solo sono fioccati soprattutto sui social sfoghi di cittadini e turisti che puntualmente promettevano, nel caso dei turisti appunto, di non mettere più piede a Sabaudia. Perché l’attenzione alle sanzioni sul lungomare poi non corrispondeva ad esempio a quella per i servizi partendo dalle passerelle.

Pasquale Capriglione

Il punto su cui Capriglione pone l’accento è però sostanzialmente uno e cioè che il numero delle multe con contestazione immediata sarebbe davvero esiguo. Perchè? “Dall’inizio dell’estate scorsa ad oggi – fa sapere l’esponente di opposizione – non si contano più le sanzioni comminate agli utenti della strada, sia in centro che nelle zone più periferiche della città, per divieto di sosta, ivi incluse quelle per sosta contromano o dinanzi ai passi carrabili o per violazione delle distanze da incroci, tutte elevate con verbali che riportano rigorosamente l’assenza del trasgressore. Altrettanto innumerevoli sono i ‘si dice’ che circolano in città con i quali si racconta di agenti appostati (all’uopo muniti anche di aste metriche e di dispositivi fotografici) pronti ad intervenire solo quando gli incauti automobilisti si allontanano dalle loro autovetture; così come si racconta di utenti che, dopo essersi allontanati momentaneamente dall’autovettura per situazioni contingenti (ad es. genitori che accompagnavano i minori a scuola) e sopraggiunti mentre era in corso la stesura del verbale – sono stati liquidati frettolosamente da vigili irremovibili con il mantra quel che è fatto, è fatto”.


E’ noto che per giustificare spesso condotte che violano il codice della strada, alcune persone tendano ad esagerare. Ma questo non vuol dire che non servano risposte ed è questo che chiede l’esponente della Lega. “Pur volendo soprassedere, allo stato, sulla fondatezza delle dicerie circa il discutibile modus operandi della polizia locale  -conclude  –  e su cui ci si riserva di effettuare le opportune verifiche, appare evidente che l’aumento esponenziale del numero di sanzioni elevate senza la contestazione immediata, riscontratosi anche nei punti nevralgici della città (piazze e scuole), da un lato, tradisce la totale mancanza di un’attività di prevenzione atta a garantire la sicurezza stradale e a scongiurare la commissione di infrazioni, che il cds (art. 11) impone come obbligatoria anteponendola all’azione repressiva, dall’altro lato, risponde ad un malvezzo, a cui ricorrono alcune amministrazione locali, di fare incetta di sanzioni amministrative al solo fine di rimpinguare le casse comunali, all’uopo addirittura premiando con incentivi di natura economica gli operatori e dirigenti del settore sulla base dei risultati ottenuti e, comunque, confidando sul fatto che sovente gli automobilisti sanzionati preferiscono pagare una multa, anche se ingiusta, quando il costo della stessa risulta inferiore ai maggiori oneri che un procedimento di impugnazione comporta”.