I migranti diventano volontari: il progetto Umuganda parte da Monte San Biagio

“Umuganda, che significa in lingua Ruandese, ‘riunirsi per il raggiungimento di un fine comune’, è stato avviato per la prima volta in Ruanda nel 1962 come un contributo di ogni cittadino alla costruzione della nazione. Nel 1974 è diventato un programma governativo, organizzato dal ministero dello sviluppo. Il contributo di Umuganda allo sviluppo del paese dal 2007 ad oggi è stato stimato in oltre 60 milioni di dollari”, ha spiegato Liliane Murekatete, presidente della cooperativa Karibu.


“Al di là del suo valore economico, Umuganda ha anche un valore sociale perché si concentra sull’aiuto, la condivisione e la socializzazione promuovendo nel contempo l’unità e l’integrazione fra le persone. Riunire persone provenienti da contesti diversi per offrire volontariamente il proprio tempo al loro paese e lavorare verso un obiettivo comune, aiuta i cittadini a capire che sono una cosa sola e che hanno bisogno di contribuire affinché la pace e l’unificazione diventino una realtà. Il giorno di Umuganda ha lo scopo di costruire un coinvolgimento della comunità e rafforzare la coesione, aiutando persone che spesso si guardano con diffidenza.

Se è un paese come il Ruanda, con una storia ed un vissuto doloroso, può riuscire a riconciliarsi anche attraverso Umuganda, questo lavoro comunitario offre senz’altro una speranza per le nostre società, diventate irrimediabilmente multietniche.

Per tutte queste ragioni sopracitate, la cooperativa vorrebbe portare in Italia la buona prassi dell’Umuganda. L’obiettivo di questa iniziativa, oltre ad offrire un contributo concreto e tangibile alle Comunità ospitanti (proprio come segno di riconoscimento e gratitudine), sarebbe anche di promuovere un momento di interazione tra le comunità locali ed i richiedenti asilo.

L’architettura dell’iniziativa Umuganda che la Karibu vorrebbe promuovere in Italia, prevedrebbe che ogni venerdì di fine mese i dipendenti della cooperativa unitamente ai beneficiari, facessero dei lavori socialmente utili (indicati dall’amministrazione locale) per una durata di circa 4 ore, ossia dalle ore 10 alle ore 14.

Tuttavia, la riuscita dell’iniziativa passerebbe per il coinvolgimento dell’amministrazione locale e della comunità ospitante perché esso favorirebbe l’interazione con la collettività Karibu. Ovviamente, i soggetti da implicare e l’entità del loro coinvolgimento sarebbe di prerogativa esclusiva dell’amministrazione comunale.

Ovviamente, sarebbe necessario prevedere degli incontri con le amministrazioni locali, non solo per stillare il calendario dell’iniziativa, definire lo spazio delle attività, pattuire le modalità di intervento e concordare il coinvolgimento della comunità ospitanti.

‘Non chiederti cosa può fare il tuo paese per te, chiediti cosa puoi fare per il tuo paese’, queste belle parole, pronunciate dal presidente Kennedy il giorno del suo insediamento alla Casa Bianca il 20 gennaio 1961, risuonano ancora oggi nei cuori della comunità Karibu. In effetti, alla base dell’iniziativa Umuganda, ci sono un grande senso di gratitudine e di responsabilità verso le comunità territoriali che ospitano i beneficiari venuti da terre lontane.

Attraverso la propria responsabilità sociale, la Karibu auspica che Umuganda diventi un veicolo di interazione tra le persone oltre ad essere uno strumento di restituzione sul territorio”.