SLC CGIL: “Vertici aziendali sordi ai problemi dei dipendenti delle Poste”

La struttura  SLC CGIL Frosinone Latina esprime preoccupazione per il perdurare del mancato ascolto e dell’impermeabilità ai molteplici problemi presenti tra i lavoratori degli uffici postali dell’intera provincia, da parte della Filiale di Poste di Latina.

“Ai vertici della struttura – dichiara il Segretario Generale Bruno Carlo -, in due anni circa sono avvenuti avvicendamenti in tutti i ruoli chiave ma il bilancio, non è positivo, se vediamo al decadimento delle relazioni industriali e al disagio che i lavoratori vivono quotidianamente.


Nella gestione dei rapporti con il personale e con le rappresentanze sindacali a tutti i livelli (RSU, RLS, Segreterie territoriali), i successori hanno perpetrato, quando non peggiorato, condizioni di partenza già di per se problematiche.

Oggi, infatti, oltre ai mai sanati problemi gestionali del quotidiano – continua Bruno Carlo – siamo costretti a sollevare importanti quesiti di natura giuridica in quanto si riscontrano criticità riconducibili al TU 81/2008. Ruolo di responsabilità,  questo, non più presente sul territorio, ma accentrato a livello regionale, condizione che questa Federazione ravvede come una lacuna incolmabile e potrebbe portare a non garantire una corretta applicazione delle norme di riferimento sulla sicurezza e prevenzione negli ambienti di lavoro.

Tra i lavoratori in servizio negli uffici postali forte è il disagio per le modalità utilizzate nella gestione del personale per garantire le aperture degli uffici postali.

Nonostante i nostri ripetuti interventi in merito, proseguono quotidianamente, spostamenti degli operatori tra i vari uffici, a volte senza un’evidente necessità, spesso senza il preavviso dovuto al lavoratore per organizzare la propria vita extra lavorativa, in casi non isolati addirittura a uffici aperti, e nonostante tutto questo accanimento con il personale non si riesce spesso a garantire un servizio valido alla clientela, manca personale in questa provincia, non possono essere clonati i lavoratori presenti, come pretende di fare il funzionario di gestione operativa della filiale, per garantire l’apertura degli sportelli.

La ricaduta positiva sul servizio reso ai cittadini di questo quotidiano via vai di personale tra gli uffici della provincia di Latina, che sarebbe poi l’unico sensato obiettivo da cogliere da parte della dirigenza, resta tutto da dimostrare.

SLC CGIL continua a ritenere imprescindibile la necessità di un confronto, più volte sollecitato, con i responsabili di Poste Italiane territoriali per affrontare nel merito i problemi di una gestione che prevede solo doveri da parte dei lavoratori con un’interpretazione distorta del significato del termine ‘dovere’ allorché si esigono prestazioni non previste dal Contratto mentre non vengono riconosciute le prestazioni accessorie dovute, ad esempio, a chi viene spostato a coprire altri uffici, fermi i pagamenti da mesi.

O come quando si pretende di raggiungere il personale al di fuori dell’orario di lavoro per comunicare verbalmente le variazioni di applicazione di posto di lavoro, oggi per domani, o addirittura in taluni casi dopo che ha aperto la postazione al proprio ufficio.

E’ stata richiesta, inoltre – conclude Bruno CARLO –  una verifica ai sistemi di videosorveglianza istallata da poste nei luoghi di lavoro, necessaria sia a  verificare la corretta applicazione delle norme in materia ma anche l’indispensabile verbale di condivisione con le RSU e informativa ai lavoratori e i clienti che utilizzano gli spazi postali, cosa non puntualmente fatta da Filiale di Latina che ha tralasciato questo, forse ritenuto un  dettaglio.

Inquieta, infine, l’impennata di provvedimenti disciplinari, registrata da gennaio. Ci risulta difficile credere che i ‘cattivi’ di Poste si siano scatenati tutti nel 2017″.