Via i rifiuti dal sottosuolo: a Lenola l’iniziativa “Puliamo il buio” (FOTO)

L’acqua che beviamo in Italia proviene, quasi totalmente, dal sottosuolo. E dalle nostre parti ci giunge dagli immensi acquiferi carsici che, per loro natura, avendo una bassa capacità di autodepurazione, sono tra i più vulnerabili all’inquinamento. Partendo anche da questa realtà si è svolta, nella mattinata di sabato 28 ottobre, per la prima volta nel nostro comprensorio, l’iniziativa chiamata “Puliamo il buio”. Ad organizzarla sono stati i volontari di Lenola e di Monte San Biagio del Circolo Legambiente “Serra Andresone” Monte San Biagio, grazie alla collaborazione dello Speleo Club Roma, del Comune di Lenola e con il patrocinio del Parco dei Monti Aurunci, il Parco dei Monti Ausoni e del Lago di Fondi e della Società Speleologica Italiana.

Proprio a quest’ultima istituzione si deve l’idea della versione sotterranea della più nota “Puliamo il Mondo” di Legambiente: in pratica oltre a prevedere interventi di bonifica di siti ipogei, l’obiettivo è anche di sensibilizzare sui rischi e sui danni provocati dai rifiuti all’ambiente carsico e alle risorse idriche. Infatti, l’utilizzo di cavità naturali e artificiali quali discariche abusive è purtroppo un fenomeno molto diffuso e, in questi casi, i danni provocati all’ambiente carsico e alle risorse idriche sono enormi.


“Armati di buona volontà ed equipaggiati dell’idonea attrezzatura per avanzare in sicurezza anche su corda – fanno sapere dal circolo di Legambiente Serra Andresone – speleologi ed altri cittadini hanno dato vita ad una piacevole giornata di volontariato ambientale che ha consentito innanzitutto di ripulire da rifiuti l’inghiottitoio carsico ‘Liverani’ ubicato nell’omonima località all’interno del incantevole polje del Pantano di Lenola, e nel contempo di documentarne il grado di pericolosità e di individuare i possibili rimedi, da proporre all’opinione pubblica e alle amministrazioni locali. Anche per questo è stata molto gradita la presenza dell’amministrazione comunale di Lenola con il sindaco e l’assessore all’Ambiente, i quali oltre a confermare apprezzamento per l’evento, hanno mostrato anche disponibilità per l’ulteriore conservazione e valorizzazione del sito. Infatti è intenzione dei volontari di Legambiente, non appena verrà sistemata un’apposita scheda progettuale, avanzare al Comune di Lenola una proposta di interventi leggeri aventi il fine di realizzare un “sentiero natura” ed un giardino degli alberi autoctoni per allestire l’area carsica per la fruizione didattico-naturalistica oltre che ludico-ricreativa, da parte delle scolaresche e delle famiglie.

Tornando all’emergenza carsica, l’importanza della grotta ‘Liverani’, oltre che per il suo pregio naturalistico, risiede nel costituire il principale recapito naturale delle acque di ruscellamento, relative a consistenti porzioni del territorio montano del Comune di Lenola: qui iniziano il loro percorso, attraverso il complesso e tuttora inesplorato sistema carsico sotterraneo, per poi scaturire nelle sorgenti poste ai piedi dei rilievi carbonatici, dove questi incontrano i sedimenti continentali e marini quaternari della Piana di Fondi, oppure interagire con sistemi carsici più complessi presenti verso l’interno come ad esempio quello delle Grotte di Pastena.

Infine, dal momento che il censimento delle cavità, ed in particolare quelle a rischio ambientale, costituisce il nodo fondamentale di Puliamo il Buio, al fine di fornire una autorevole base di lavoro a tutti coloro che vogliono collaborare alla protezione dell’ambiente e delle risorse idriche, alla riduzione dei rifiuti, alla valorizzazione degli habitat naturali e la lotta alle discariche abusive, abbiamo ritenuto opportuno e necessario attivare una collaborazione con lo Speleo Club Roma, il quale dal 2014 ha iniziato la ricerca sistematica, il censimento, l’esplorazione e lo studio del patrimonio speleologico carsico della zona meridionale dei Monti Ausoni, più precisamente nei comuni di Fondi, Lenola, Monte San Biagio, Sonnino, Terracina e Vallecorsa.

Un lavoro tanto silenzioso quanto prezioso, condotto anche grazie all’importante collaborazione di persone ed esperti del luogo, che in soli tre anni ha consentito di rivisitare 31 cavità carsiche tra le 95 già catalogate e presenti nel catasto delle Grotte del Lazio (tenuto dalla Federazione Speleologica del Lazio come da LR 20/1999) e di esplorarne altre 64 nuove grotte. Solo nel Comune di Lenola si è passati da soltanto 6 grotte conosciute al Catasto nel 2014 (3 riviste) alle attuali 15.

Infine, dal momento che molte grotte hanno purtroppo messo in luce criticità dal punto di vista ambientale, avendo al loro interno rifiuti di ogni genere, è nostra intenzione proseguire, insieme ad altri programmi che ci vedono coinvolti come Circolo di Legambiente, anche in ulteriori attività ed azioni come quella odierna”.

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