Studenti fuori sede, Associazione Idee e Valori: “Nuovo anno tra mille difficoltà”

“Anche quest’anno alla riapertura del prossimo anno accademico riemergeranno i problemi degli studenti fuori sede. Già in questo mese è cominciata la caccia ad un alloggio. Tanti i giovani della provincia che scelgono di vivere stabilmente a Roma e in altre città per seguire il loro percorso universitario. Come tanti sono i problemi riguardanti gli esosi affitti di camere e posti letto”  afferma il dirigente dell’Associazione pontina Idee e Valori, Flavio Di Lascio.

“Nella Capitale per un giovane è alquanto critico prendere casa ancor di più in questo periodo di crisi economica – continua la nota – Nelle zone cosiddette universitarie si chiedono anche 500 euro per una stanza singola e 400 per un posto letto. In più i contratti dichiarati a volte sono quasi una chimera, così come dimostrato anche dalle diverse operazioni poste in essere dalla guardia di finanza in tutta Italia in questi ultimi anni.”


“Cifre troppo elevate che non corrispondono neanche a mura ed ambienti confortevoli. Basta scorrere le lamentele degli studenti sui vari forum su internet. E’ una situazione inaccettabile che preclude il diritto fondamentale allo studio. Bisogna riconoscere che in questi anni molto è stato fatto sia in termini di investimento che di creazione di opportunità. Purtroppo le borse di studio, i contributi affitto, e le residenze universitarie non sono sempre sufficienti, prosegue Di Lascio.”

La Regione Lazio, con Laziodisu, ha nuovamente emesso un bando per la creazione di un elenco di alloggi da offrire a disposizione degli studenti. Una iniziativa lodevole volta anche all’emersione del nero, che è la vera piaga sociale, anche se in diminuzione. Ma tutto ciò non sembra aver modificato il malcostume di quei pochi locatori che ancora e, ogni anno, chiedono somme esagerate ai nostri giovani. Servono una maggiore comunicazione e massicce campagne di sensibilizzazione e proseguire sulla strada dei controlli. Il nostro obiettivo è proprio quello di accendere i riflettori su questa annosa problematica con la speranza che le istituzioni, anche locali, possano intraprendere ulteriori iniziative verso i propri studenti. Spesso chi fa il pendolare lo fa per imposizione e non per libera scelta. Noi crediamo invece che ci sia un diritto a scegliere il proprio percorso di vita universitaria.”

Ciò che ci permettiamo di suggerire ai 33 comuni della provincia è quello di destinare, ad esempio, pur consci delle difficoltà di bilancio, una parte dei loro proventi del 5 per mille per realizzare dei “buoni affitto” da girare ai loro studenti che decidono di prendere in locazione immobili – conclude la nota – o stipulare accordi operativi di programma con le varie associazioni delle agenzie immobiliari o ancora mettere in contatto, con un avviso pubblico, gli studenti pontini per prendere appartamenti in condivisione ed abbattere, così, tempo e costi di locazione. Certo sarebbero piccole misure, una goccia nel mare, conclude Di Lascio, ma che potrebbero incidere positivamente sul delicato tema”.