Tentato omicidio dei vicini, il 70enne messo in carcere

Arresto convalidato e custodia cautelare in carcere per Andrea Lattanzi, 70 anni, di Sonnino, che martedì mattina, al culmine dell’ennesima lite per problemi di confini, ha impugnato una pistola e ferito gravemente i vicini Giuseppe Di Meo e Maria Grazia Bianchi. Questa la misura disposta per l’anziano dal gip Mara Mattioli, vista la gravità del fatto e ravvisando il rischio di reiterazione del reato. Nel corso dell’interrogatorio l’indagato si è limitato a proclamarsi innocente, avvalendosi della facoltà di non rispondere, ma i suoi difensori, gli avvocati Alessia Vita e Daniele Santamaria, intendono giocare la partita davanti al Tribunale del Riesame.

La prima richiesta di aiuto, esploso il litigio, è giunta ai carabinieri proprio da Bianchi. Giunti sul posto, in via Volosca, a Sonnino, i militari hanno poi trovato quest’ultima e il marito, attualmente ricoverati con prognosi riservata, a terra e feriti da circa sette colpi di pistola. Lattanzi ha subito consegnato una pistola modificata ai carabinieri. Il 70enne ha detto ai militari: “Ho perso la testa e ho sparato 5 o 6 colpi, è una scacciacani. Quando ho visto mia moglie a terra non ci ho visto più. Quella ha anche bastonato mia cognata”.


I cognati dell’indagato hanno infatti riferito ai carabinieri che Bianchi avrebbe schiaffeggiato e preso a pugni Lattanzi e poi Di Meo avrebbe preso a bastonate la cognata appunto del 70enne. Solo a quel punto, impugnata la pistola, l’anziano avrebbe iniziato a sparare, venendo poi bloccato dal cognato.

Una versione dei fatti che, alla luce delle lesioni riscontrate sui protagonisti del litigio, non è stata ritenuta credibile dal gip, che ha però aggiunto che seppure lo fosse da parte del 70enne vi sarebbe stata comunque una reazione sproporzionata. La discussione si sposta ora davanti al Tribunale del Riesame.