Giudice Lollo: da indagato sulle tangenti in tribunale a componente della Commissione tributaria regionale

Antonio Lollo

Era rimasto coinvolto nello scandalo delle tangenti del tribunale di Latina. Insieme ad altre sette persone era stato sottoposto a regime restrittivo nell’ambito di un’inchiesta su aste truccate al tribunale fallimentare. Le accuse a vario titolo erano di corruzione in atti giudiziari, concussione, turbativa d’asta e falso. Il giudice Antonio Lollo per quei fatti, dal 20 marzo 2015 al novembre successivo, era stato ristretto ai domiciliari.

E un mese fa esatto la Procura della Repubblica di Perugia ha chiuso le indagini preliminari e, mentre si attende la fissazione dell’udienza preliminare, arrivano importanti novità per l’ex giudice di Latina che ha trovato posto in Molise nella Commissione Tributaria regionale.


Eppure, quando è scoppiato lo scandalo, e contemporaneamente erano scattate le manette, il magistrato aveva deciso di abbandonare la toga. Aveva presentato le sue dimissioni definendole come “una linea di demarcazione, un confine per poter in futuro, quando sarà possibile, ricominciare una nuova vita. Penso che – aveva detto Lollo – che sia stato anche un atto dovuto nei confronti di tutti quei colleghi di cui ho tradito la fiducia”.

Seppure, quando ormai la sua carriera in magistratura sembrava volgere al termine ha presentato domanda al Consiglio superiore della Magistratura per chiedere la revoca delle dimissioni. Istanza accolta e dalla quale era scaturita anche la richiesta di tornare a lavorare. A quanto pare anche quest’ultima richiesta ha trovato una risposta positiva perché grazie a due delibere del Consiglio di presidenza della Giustizia tributaria, l’organo di autogoverno della magistratura tributaria, è stato disposto che il magistrato possa indossare nuovamente la toga, ma stavolta nella commissione tributaria regionale del Molise.