Il Girasole per Pontinia sollecita l’adozione di un piano Sprar in città

“Con i continui sbarchi di migranti sul nostro territorio, il problema della gestione dei richiedenti asilo sta diventando sempre più difficile. Non solo. La mancanza di una seria programmazione e progettualità logistica fa si che, intorno al ‘problema immigrati’ si generino facili espedienti finalizzati ad attività lucrative di dubbia legittimità. Tutto a danno esclusivo di cittadini e famiglie oltre che degli stessi extracomunitari”.

Così si legge nel comunicato diffuso a mezzo stampa dal direttivo de ‘Il Girasole per Pontinia’, sul tema degli immigrati, soprattutto alla luce del decreto Minniti.


“La situazione internazionale impone una profonda riflessione su come affrontare il problema che, anche a Pontinia, sembra lontano, anzi lontanissimo, dall’essere risolto. Con il migliorare delle condizioni climatiche, gli sbarchi di migranti si stanno intensificando.

Dall’inizio dell’anno sono già 23.000 circa i migranti sbarcati in Italia, circa il 40% in più rispetto allo stesso periodo del 2016, che alla fine fece registrare il record, con 181.000 arrivi. Ad oggi esistono due modelli, due modi, attraverso i quali possono essere ricevuti in una città coloro che richiedono asilo o che beneficiano dello status di “rifugiati”:

  1. i CAS, Centri di accoglienza straordinaria, di competenza prefettizia;
  2. lo SPRAR, Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.

Nel primo caso, chiunque abbia un immobile, destinato ad abitazione, libero, può direttamente concordare con la Prefettura l’accoglienza in quell’immobile di un numero di immigrati stipulando un contratto di locazione con una cooperativa sociale, senza alcun limite numerico a livello comunale e senza poterne conoscere preventivamente l’identità, la provenienza, il periodo di soggiorno e cosa faranno dalla mattina alla sera.

Nel secondo caso, invece, il Sindaco e l’amministrazione comunale redigono un piano che prevede un numero stabilito di presenze consentite in città non derogabile, il periodo del soggiorno e le attività lavorative o sociali che svolgeranno. Emblematico a tal fine l’esempio dato dal comune di Terracina in cui il Sindaco ha concordato con la Prefettura un limite massimo di circa 50 immigrati donne o minori accompagnati ai quali conferire capacità professionali e scolarizzazione attraverso un progetto mirato.

Noi intendiamo condannare l’inerzia del Sindaco e della maggioranza di fronte ad un tema fondamentale, quello della sicurezza, sul quale non possiamo e non vogliamo accettare o subordinarci ad alcun compromesso. Crediamo, pertanto, che al più presto il comune di Pontinia debba adottare un Piano SPRAR, perché altrimenti correremo il concreto rischio che Pontinia si riempia di extracomunitari al di là di ogni ragionevole proporzione con il numero dei suoi abitanti diventando, di fatto, un mal celato centro di accoglienza.