Pendolaria 2016: Legambiente cita la Roma-Napoli: “Tratta infernale”

Pendolaria, storica campagna di denuncia di Legambiente, nata nel 2008, dedicata ai treni regionali e locali, al pendolarismo ed alla mobilità urbana per un trasporto ferroviario regionale e locale moderno e per rendere le città meno inquinate e più vivibili, fa il punto sul trasporto pendolare nel nostro Paese denunciando l’inadeguatezza del servizio e proponendo soluzioni concrete per realizzare un trasporto ferroviario regionale e locale moderno e al passo con l’Europa. Il Rapporto 2016  https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/pendolaria_2016.pdf, presentato lo scorso 24 gennaio a Palermo alla presenza di Orazio Iacono, direttore divisione passeggeri regionale Trenitalia, Gianpiero Strisciuglio, direttore esercizio rete RFI, Giovanni Pistorio, assessore alle infrastrutture Regione Sicilia, Giusto Catania, assessore alla mobilità Comune di Palermo, Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale Legambiente e Gianfranco Zanna, presidente Legambiente Sicilia, e molti rappresentanti di comitati pendolari, analizza con grande dettaglio una serie notevole di dati senza trascurare i disagi dei viaggiatori che ogni giorno utilizzano il trasporto ferroviario per spostarsi. Sono infatti circa 3 i milioni di pendolari che ogni giorno si spostano in treno per raggiungere i posti di lavoro e di studio tra carrozze sovraffollate, degrado, ritardi e sono le disuguaglianze il tratto più forte che viene fuori dal Rapporto Pendolaria 2016, fotografando un Paese che in treno viaggia sempre di più a velocità differenti, con prospettive, problemi e speranze molto diverse, che cambiano da regione a regione e, a volte nelle stesse città a seconda delle linee. La ricetta per uscire da questo stato di impasse la fornisce Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente: “Dobbiamo puntare a raddoppiare i pendolari che prendono treni regionali e metropolitani ogni giorno. Arrivare a 10 milioni di persone al 2030 è una sfida alla portata del nostro Paese e nell’interesse dei suoi cittadini, con vantaggi non solo in termini ambientali, ma di attrattività delle nostre città e dei territori, con ricadute positive sull’occupazione e sul turismo.”

Analizzando meglio i risultati del rapporto relativamente al trasporto nel Lazio si rileva che nella nostra regione ci sono ben 540mila pendolari sulle tratte ferroviarie, quasi tutte tra i primissimi posti nella classifica delle più frequentate, con un totale di 383 treni, la cui età media è di 16,9 anni (a fronte di una età media nazionale di 17,2 anni) mentre il 27,1% dei treni ha più di 15 anni (il 69% in Italia). La Regione Lazio, se migliora dal punto di vista dell’età dei convogli in circolazione, presenta una situazione comunque grave per quel che riguarda la spesa per il servizio ferroviario pendolare visto che i fondi stanziati non arrivano nemmeno allo 0,1% del bilancio regionale.  In questi anni si è inoltre assistito alla chiusura di oltre 1.120 chilometri di linee ferroviarie, cui vanno aggiunti 412 km di rete ordinaria che risulta “sospesa” per inagibilità dell’infrastruttura, tra cui la ormai tristemente nota Priverno Fossanova-Terracina.


 

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