Pendolaria 2016: Legambiente cita la Roma-Napoli: “Tratta infernale”

“Risale infatti al settembre del 2012 la frana del Monte Cucca che ha reso inagibile la ferrovia per Terracina, con la conseguente chiusura della stazione. La Regione Lazio, a seguito del parere favorevole della Conferenza dei servizi e con Determinazione n. 15233 del 30 ottobre 2014 della Direzione Regionale infrastrutture, ambiente e politiche abitative, aveva approvato il progetto generale definitivo denominato “Indagini geologico-tecniche e progettazione delle opere di difesa dalla caduta massi dal km 113+800 al Km 114+800 della linea ferroviaria Priverno-Terracina località La Fiora”, a cura di Rete Ferroviaria Italiana, per un importo pari a circa 10 milioni di euro, progetto poi presentato anche al Comitato Regionale dei Lavori Pubblici il 19 giugno 2015.

La frana caduta dal Monte Cucca
La frana caduta dal Monte Cucca

A gennaio 2016, il Consiglio Regionale aveva poi approvato, all’unanimità, una mozione che impegnava la Giunta Regionale al finanziamento integrale dell’opera di messa in sicurezza e ripristino della tratta ferroviaria e ora, con i fondi disponibili del POR FESR Lazio 2014-2020 sull’Asse prioritario 5 – Rischio idrogeologico per oltre 90 milioni di euro, l’obiettivo sembra davvero raggiungibile, anche se a tutt’oggi non vi è ancora certezza sull’avvio dei lavori, nonostante che i cittadini, attraverso comitati spontanei e associazioni, con petizioni e raccolta firme, e l’Amministrazione Comunale di Terracina non abbiano mai smesso da anni di esercitare forti pressioni perché si conseguisse il risultato del ripristino della tratta, ritenuta importante anche per lo sviluppo turistico della città di Terracina e di tutto il comprensorio – dichiara Anna Giannetti, presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” -. Nella categoria “Stazioni nel vuoto” del nostro Rapporto entra ormai di diritto quella di Terracina chiusa ormai dal lontano 2012 e precipitata nel degrado e nel vandalismo con binari invasi dalle erbacce, locali vuoti con i vetri rotti, biglietteria murata, diventata occasionale meta di senzatetto che spesso tentano di riaprirne i locali per trovare riparo. Dato che Trenitalia garantisce comunque il collegamento dalla stazione Priverno-Fossanova con bus sostitutivi in coincidenza e visti i tempi presumibilmente lunghi non solo per l’auspicabile avvio ma anche per la eventuale conclusione dei lavori di messa in sicurezza e ripristino della vecchia tratta, andrebbe presa in seria considerazione anche l’ipotesi di potenziare la vicina stazione di Monte San Biagio che è sulla direttissima Roma-Napoli, vero e autentico hub sia per Roma che per Napoli, arricchendola con fermate aggiuntive dei treni regionali non-stop che collegano Formia a Roma oltre che con fermate degli Intercity dal Nord e Sud Italia, attuando una rigenerazione dell’intera stazione rendendola più funzionale ed accogliente anche per i turisti (nel Dossier Stazioni di Legambiente Lazio http://www.legambientelazio.it/legambiente-presenta-dossier-qualita-delle-stazioni-nel-lazio-le-peggiori-due-ponti-tor-di-valle-e-quelle-della-termini-centocelle/ la stazione risulta non essere tra le peggiori!). La rigenerazione dovrebbe portare al potenziamento del servizio di parcheggio auto come snodo intermodale, con annessi servizi igienici e di illuminazione e coperture per le auto in sosta, sempre tenendone accessibili i prezzi e garantendo una completa autonomia energetica, e al rafforzamento del servizio veloce di navette in coincidenza (anche elettriche!) che in una decina di minuti consentirebbero di raggiungere il centro di Terracina. Sarebbe utile anche riprendere poi il vecchio progetto presentato a Trenitalia con il cambio di denominazione da “Monte San Biagio” a “Monte San Biagio-Terracina mare””.


 

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