Consumo del territorio: Acli Terra sostiene la petizione “#salviamoilsuolo”

“Sviluppo rurale e turismo sociale. Questi i capisaldi su cui dovrebbero basarsi le politiche locali per uscire dalla stagnazione economica e lavorativa che attanaglia la provincia pontina”.

Nicola Tavoletta
Nicola Tavoletta

A dichiararlo è Nicola Tavoletta, presidente provinciale di Acli Terra. Un assunto, il suo, che parte da lontano ossia da uno studio effettuato da Acli, Coldiretti, Fai, Inu, Legambiente, Lipu, Slow Food e Wwf che hanno dato vita alla battaglia #salviamoilsuolo. E’ stato infatti stimato che negli ultimi 50 anni nei 28 paesi che compongono l’unione Europea siano stati cancellati suoli agricoli pari a una superfice come quella dell’Ungheria o del Portogallo. Ogni anno mille chilometri quadrati di aree coltivate vengono sostituite da edifici, infrastrutture e cemento. Nello stesso tempo, il mercato europeo delle materie prime alimentari è sempre più dipendente dalle importazioni da paesi terzi, dove l’agricoltura intensiva spinge milioni di piccoli agricoltori ad abbandonare i loro campi e a migrare verso le aree suburbane. Si tratta di una contraddizione evidente per un’Unione Europea nata con l’obiettivo di assicurare con la propria agricoltura la sicurezza alimentare per tutti i cittadini e che ora, invece, si trova a gestire flussi rilevanti di migranti provenienti dall’Africa subsahariana dove molti campi sono coltivati per le imprese europee.


A preoccupare non è comunque solo il consumo di suolo: l’Europa deve affrontare molte altre minacce. Oltre 250.000 siti sono pesantemente contaminati, quasi la metà dei terreni agricoli sono minacciati dalla riduzione della sostanza organica, decine di milioni di ettari soffrono gli effetti dell’erosione e del dissesto idrogeologico e la desertificazione avanza in molti paesi del Mediterraneo, rendendo le coltivazioni sempre più sensibili alla siccità e ai cambiamenti climatici.

L’Europa ha il dovere di preservare la sua più importante risorsa naturale: il suolo”. Questo è l’appello dei promotori della ICE – Iniziativa dei Cittadini Europei ‘People4soil’, promossa in Italia dal Coordinamento #salvailsuolo (Acli, Coldiretti, FAI, INU, Legambiente, Lipu, Slow Food e WWF) a cui aderiscono 90 organizzazioni nazionali. La ICE è una petizione ufficiale alla Commissione europea, a cui si chiede di istituire e di sviluppare un quadro giuridico vincolante, fissando principi e regole da rispettare da parte di ciascuno Stato membro. A oggi non vi è alcun riconoscimento legale per i servizi ecologici, sociali ed economici che i suoli sono in grado di fornire ai cittadini europei, né obiettivi vincolanti, ad esempio atti a conseguire la bonifica di terreni contaminati, o la salvaguardia dei serbatoi di carbonio, o la prevenzione del consumo di suolo. Questa situazione è esattamente quello che il coordinamento #salvailsuolo vuole cambiare.

firmareLe prime 25.000 firme sono state già raccolte sul sito ufficiale della petizione: www.salvailsuolo.it. Tutti i cittadini e le cittadine europee adulte possono firmare, basta una carta d’identità. La triste realtà fotografata in Europa rispecchia purtroppo anche quella che si vive nel territorio della provincia di Latina. “Nel nostro territorio – spiega ancora Nicola Tavoletta – si è registrato dagli anni 60 un abusivismo selvaggio che ha pregiudicato gran parte delle risorse naturali di un territorio che ancor oggi, soprattutto in diversi comuni del litorale, non appare disciplinato da adeguati piani regolatori. Occorrerebbe rilanciare al contrario il rapporto tra comunità e ambiente sviluppando i settori del turismo sociale e dell’impresa agricola. Le amministrazioni comunali dovrebbero prevedere vantaggi tributari per chi investe in questi campi valorizzando risorse naturali e architettoniche”.

L’appello che Acli Terra fa alle amministrazioni comunali e a quella provinciale è quello di prevedere, per le nuove aziende agricole, uno sgravio tributario sulle imposte sui rifiuti e su quelle per l’occupazione di suolo pubblico. “Non si tratterebbe di perdere incassi correnti – spiega ancora Tavoletta – perché gli sgravi riguarderebbero solo le nuove attività che potrebbero godere del combinato disposto degli incentivi locali con quelli derivanti dai finanziamenti europei e regionali  Una proposta, quella di Acli Terra, rilanciata anche dal centro turistico delle Acli della provincia di Latina: “Attività di pescaturismo e di ospitalità alberghiera ed extra-alberghiera – ha spiegato Francesca Tomao presidente del Cta – potrebbero godere di tali incentivi che andrebbero peraltro solo a rilanciare quelle che sono le naturali aree di sviluppo del territorio pontino”.