Casapound Latina: “Troppe zone d’ombra sul caso eliporto di Latina Scalo”

L'eliporto di Latina Scalo

Tornano a farsi sentire da V.le XVIII Dicembre i militanti di Casapound, che in una nota richiedono chiarimenti e interventi in merito all’eliporto di Latina Scalo e alla società appaltatrice Elitaliana.

Il caso si apre a gennaio 2016, con i pompieri che si recano in loco per effettuare controlli sul rispetto delle normative di sicurezza (severe, soprattutto per la vicinanza dell’eliporto all’aeroporto E. Comani) che riusciranno a portare a termine solo dopo l’intervento della polizia, dal momento che un addetto si rifiutava di farli entrare. Dal sopralluogo è inoltre emerso che la struttura presenta gravi carenze dal punto di vista della sicurezza: sistemi antincendio carenti, mancata registrazione del sito nei registri Enac, presenza di un solo tecnico antincendio.


Marco Savastano, portavoce di Casapound Latina
Marco Savastano, portavoce di Casapound Latina

Basterebbe questo a far sembrare già piuttosto opaca la gestione dell’appalto da parte di Elitaliana ma, come rilevato dagli accessi agli atti richiesti in Regione dal M5S (poi improvvisamente disinteressatisi della vicenda), le zone d’ombra non finiscono qui. Oltre all’esorbitante costo del servizio (116 milioni di euro per un contratto di nove anni) è risultato che gli elicotteri per la maggior parte del tempo volano vuoti: ben 816mila le ore di volo a vuoto a fronte delle 272mila con paziente. A questo va aggiunto che il costo che grava sulle casse della Regione per un minuto di volo è pari a 30 euro. Scavando più in profondità si vede che le ombre che si allungano sulla società appaltatrice arrivano fino a Catanzaro, dove – apprendiamo dalla stampa locale – il Ministero dell’Economia, l’Enac e la Procura della Repubblica sono alla ricerca di una pagina del contratto “scomparsa”. Una pagina fondamentale, con clausole inerenti le modalità di pagamento e la dichiarazione dell’offerta economica, che non si trova né all’Avvocatura, né al Dipartimento Tutela della Salute o all’Agenzia delle Entrate.

“Chiediamo alla Regione – concludono i militanti – di fare immediatamente luce sulle regole del contratto e sul rispetto delle clausole di questo da parte di Elitaliana e alla nuova giunta comunale di fare tutto il possibile nelle sedi opportune per verificare la sicurezza dell’impianto, la presenza di vigilanti che garantiscano la protezione di un potenziale obiettivo sensibile e verifiche sull’affidabilità di un servizio di importanza vitale come quello dell’elisoccorso”.