Lobby del “verde” a Latina, la Procura chiede 11 rinvii a giudizio

Undici richieste di rinvio a giudizio. Si è conclusa così l’inchiesta dei pm Luigia Spinelli e Cristina Pigozzo sulle coop del verde durante la consiliatura di Giovanni Di Giorgi.

Il Comune di Latina
Il Comune di Latina

Secondo gli inquirenti, tra il 2011 e il 2014, gli appalti comunali sarebbero stati frazionati violando le norme, sarebbero di frequente stati affidati sul presupposto della somma urgenza in realtà inesistente e a beneficio sempre delle stesse cooperative,  facendo sperperare denaro all’ente di piazza del popolo. Chiuse le indagini preliminari e ultimati gli interrogatori di diversi indagati, i due pubblici ministeri hanno chiesto un processo per l’ex vicesindaco e assessore all’ambiente Fabrizio Cirilli e per altri dieci presidenti di coop e funzionari del Comune, accusati a vario titolo di abuso d’ufficio e turbativa d’asta.


Procura della Repubblica di Latina
Procura della Repubblica di Latina

Il rinvio a giudizio, nello specifico, oltre che per Cirilli, è stato chiesto per i dirigenti e i funzionari comunali che hanno firmato gli atti contestati, Grazia De Simone, Raffaele Felicello e Alfio Gentili. Il politico e i tre dipendenti del Comune, sempre per l’accusa, “attraverso collusioni e mezzi fraudolenti”, eludendo le norme, senza alcuna gara pubblica e con affido diretto, avrebbero assegnato lavori su lavori di manutenzione del verde pubblico ad alcune coop sociali, avvantaggiandole così ingiustamente. E il giudizio è stato così chiesto anche per Dario Campagna, presidente della coop “Il Gabbiano”, Giuseppe Bagnato e Annunziata Bruzzese, de “La Tartaruga”, Maria Edvige Angotta, della “Zefiro”, Massimo Di Guglielmo, della “Progetto 2000”, Angelo Nicotra, della “San Benedetto”, ed Ezio Ricci, del consorzio “Delphinus”. Chiesta invece, dopo gli accertamenti successivi agli interrogatori, l’archiviazione per i funzionari e dipendenti comunali Gianfranco Defend, Giancarlo Paniccia, Quirino Volpe e Maura Nascimben. E chiesta l’archiviazione anche per l’ex capo di gabinetto del sindaco, Gianfranco Melaragni.

 

A PAGINA 2 ‘L’AUTO A FUOCO, L’INCHIESTA E LE INTERCETTAZIONI’