Provincia Latina orfana della Regione, Forza Italia: “Leggerezza assurda”. Simeone: “Regione incapace”

In merito ai lavori del Consiglio provinciale di ieri, convocato a ridosso della fine dell’anno per far fronte al grave ed ingiustificato ritardo della Regione Lazio – unica a livello nazionale a non aver adempiuto al riordino delle funzioni delle Province ai sensi della scellerata riforma Delrio, che ha di fatto sancito la morte degli Enti provinciali – con grande senso di responsabilità abbiamo votato la proposta di deliberazione con cui dal 1° Gennaio 2016 la Provincia di Latina si farà carico di anticipare le somme necessarie a retribuire anche il personale impegnato in funzioni non più di competenza provinciale.

E’ assurdo assistere a quanta leggerezza la Regione Lazio abbia riservato ad una fase istituzionale così delicata, che vede di fatto le Province completamente svuotate di funzioni e risorse. A fronte di ciò oggi la Provincia di Latina può “soccorrere” la Regione Lazio grazie ad una situazione finanziaria virtuosa, frutto di un’accorta gestione delle precedenti Amministrazioni a guida di Armando Cusani. A riguardo abbiamo chiesto alla Presidente Della Penna di farsi parte attiva non solo di chiedere in tempi brevi il rimborso di dette somme ma di recuperare dalla Regione Lazio anche i milioni di euro già anticipati per le manutenzioni ordinarie delle strade di proprietà regionale e richiedere interventi straordinari sulle strade provinciali ormai ridotte a colabrodo per mancanza di risorse.


E’ incomprensibile come la Presidente della Provincia e la sua maggioranza, al di là di qualche sparuto commento durante i lavori consiliari, non trovino la forza politica di rivendicare presso una “Regione amica” una propria identità e dignità istituzionale, nonché criticare un atteggiamento che probabilmente trova come unica giustificazione l’attenzione esclusiva verso l’area romana. Speriamo che tutti Consiglieri provinciali si siano resi conto di quanto sia inutile amministrare un Ente senza alcuna identità e ancor di più senza alcun legame istituzionale con una Regione lontana dalle reali esigenze dei cittadini. La nostra decisione di approvare tale delibera è stata giustificata dalla necessità di dare certezze ai tanti dipendenti provinciali, ai quali esprimiamo vicinanza e apprezzamento per il lavoro che quotidianamente svolgono.

Allo stesso modo lodiamo il lavoro svolto dai dipendenti dei Consorzi di Bonifica, da mesi in stato di agitazione, e nel loro interesse abbiamo responsabilmente approvato la nuova convenzione che consentirà di poterli retribuire, nonostante non condividiamo il ruolo della Provincia ridotto ad una semplice intermediazione finanziaria. Nel merito, auspichiamo che la Regione riveda le modalità di attuazione degli interventi di bonifica e non proceda ad una unificazione regionale di tutti i Consorzi di Bonifica, ennesimo atto di allontanamento della Regione dai territori; ma soprattutto auspichiamo che voglia rivedere la sua decisione rispetto alle risorse finanziarie destinate a detti Enti, ai quali è necessario invece trasferire importi maggiori per far fronte alle sempre più frequenti criticità legate alle avversità metereologiche.

Alla ripresa dei lavori risulterà imprescindibile affrontare unitamente il tema del ruolo di una Regione che non sia sbilanciata su Roma, ma sia realmente attenta a tutti i territori, con i quali è doveroso che instauri un dialogo costante e costruttivo nell’interesse dei cittadini. (I consiglieri provinciali Salvatore De Meo e Alessio Pacione)

Il commento sulla vicenda del consigliere regionale di Forza Italia Giuseppe Simeone

Giuseppe Simeone
Giuseppe Simeone

Siamo felici che il presidente della Provincia di Latina, Eleonora Della Penna, alzi la voce per sottolineare i ritardi della Regione Lazio sull’approvazione degli adempimenti derivanti dalla cosiddetta legge Delrio. Siamo concordi con lei sul fatto che tali ritardi siano non solo ingiustificabili ma stiano pesando sulle spalle dei dipendenti e sulla stabilità economica dell’Ente di via Costa. Ed ha ragione a pretendere più collaborazione dal suo amico Zingaretti. Tuttavia avremmo voluto vedere tale solerzia e simile determinazione nel partecipare alla commissione regionale che ha proceduto all’analisi della proposta di legge 269 sul cosiddetto riordino delle Province. Era in quella sede che il presidente Della Penna doveva far valere le proprie ragioni illustrando, a nome dei 600 mila abitanti che rappresenta pur non essendo stata votata direttamente da loro, quali azioni e scelte la Provincia ritiene opportune a seguito del disastroso “assetto” Delrio. Invece ha preferito disertare la riunione.

Tuttavia è facile gridare al lupo a mezzo stampa. Ma è nelle sedi istituzionali che devono essere esercitati i ruoli di governo. E’ infatti qui, è in commissione e in consiglio, che come opposizione abbiamo cercato di colmare le mille lacune che la “Regione che non sa fare” di Zingaretti sta creando a danno delle comunità che siamo chiamati ad amministrare. Sulla questione Delrio Zingaretti e la sua giunta hanno cercato, tramite l’articolo 6 della proposta di legge di stabilità 2016, di mettere una foglia di fico per coprire le “loro vergogne” e colmare le proprie inadempienze. Solo grazie agli emendamenti che abbiamo presentato come opposizione si è riusciti a migliorare una proposta che ruota sull’accentramento delle funzioni sulla Regione evitando uno svuotamento del ruolo della Provincia. Abbiamo predisposto e fatto approvare, con una dura battaglia in commissione bilancio, alcuni emendamenti per circoscrivere il disastro di una Regione che, unica in Italia, non ha ancora approvato la ricollocazione delle funzioni agli Enti locali. Abbiamo posto un freno alla superficialità di Zingaretti, dando un termine accettabile, quello del 28 febbraio 2016 per l’approvazione della proposta di legge e di 180 giorni, per le normative di settore connesse all’attuazione della cosiddetta legge Delrio.

Abbiamo contestato la decisione della Regione di scaricare sulle Province l’onere di provvedere agli stipendi per i primi mesi del 2016 al personale non trasferito. Ed imposto che la Regione provveda contestualmente alla ricollocazione delle funzioni anche al trasferimento di tutte le somme necessarie a coprire le spese strumentali al loro esercizio e per pagare gli stipendi ai lavoratori. Questa Regione non sa cosa significhi legiferare. Non sa portare a termine il ruolo per cui è stata istituita. Lo dimostra l’atteggiamento schizofrenico che ha rispetto alle proposte di legge che vengono presentate, ritirate, poi ripresentate, poi congelate, poi se ne perdono le tracce per ritrovarle sotto altre forme. Basta pensare, solo per fare alcuni esempi, alle proposte di legge per l’accorpamento delle Ater, a quella sulle Comunità Montane e associazionismo comunale che è stata insabbiata in aula e la lista si allunga passando per consorzi per lo sviluppo industriale, Consorzi di bonifica ed enti parco fermi alla memoria. Per ogni legge non approvata Zingaretti ha ampliato il baratro in cui si trova l’economia dei nostri territori dimostrando di non sapere dove mettere le mani, che in questa Regione regna la confusione più assoluta, che non ha alcuna idea di futuro. E le Province ringraziano”.