Il “rapitore di bambole” al Comune di Formia

Si potrebbe iniziare come si fa nelle favole, con il classico “c’era una volta”, ma di fiabesco questa triste storia ha solo l’orco, il personaggio cattivo. Per ora non c’è alcun lieto fine. Eppure viene raccontata invece come fosse davvero una storia trovata in un libro di fiabe. Compare ieri sul profilo facebook di Matilde Aratari, che nel comprensorio del Basso Lazio da anni si occupa dei più deboli, degli indigenti, delle persone che hanno bisogno. Già da molto tempo ormai rappresenta la sezione sudpontino dell’associazione Salvamamme. E a scrivere questa storia, a pubblicarla on line, è la responsabile della direzione nazionale dell’associazione, che di nome si chiama Grazia, così si firma. C’è una triste vecchina, ci sono delle bambole e c’è un misterioso personaggio che le fa sparire. Insomma gli ingredienti per un racconto d’altri tempi. C’è anche un titolo: “Lettera al rapitore delle bamboline di Nonna Adele”.

Purtroppo però non è una sceneggiatura da film horror, ma è tutto vero. Andiamo per ordine. Già da molti anni l’associazione Salvamamme del Golfo si reca al coordinamento nazionale a Roma per recuperare soprattutto giocattoli per i più piccoli e meno fortunati e distribuirli durante il periodo di Natale nei Comuni nei quali si muove l’associazione a livello comprensoriale: Gaeta, Formia, Itri, Minturno, Spigno, Santi Cosma e Damiano e Castelforte. L’anno passato – racconta Grazia – “sono presenti anche un consigliere comunale e un dipendente”, entrambi del Comune di Formia, che nel recarsi al centro di raccolta vedono e si innamorano di alcune bamboline, di quelle da collezione, coi volti ben coloriti e truccati dagli scintillanti colori pastello della porcellana, e coi vestitini cuciti nei minimi particolari. Una meraviglia per amatori e non solo.


Altrettanto affascinante la storia d’amore che si cela sul numeroso gruppo di bambole. Sono ciò che resta di una figlia scomparsa tragicamente troppo presto ad una madre ormai vecchia. La donna, nonna Adele, pur di debellare il dolore che le bambole suscitano nel marito di sua figlia, il genero, ogni qual volta lo sguardo del vedovo incrocia le bambole dentro casa, decide a malincuore di donare quell’amorevole eredità a qualcun altro, così da ridare vita e felicità a chi potrà godere della vista delle piccole opere d’arte. E subito grande interesse viene mostrato dal dipendente comunale di Formia che, supportato anche dal consigliere comunale, si impegnano a dare nuovo lustro a questo patrimonio sentimentale e offrirlo alla città possibilmente in un luogo pubblico, come la biblioteca comunale. Proposta accettata. Sia Grazia che Nonna Adele sono anch’esse entusiaste dell’iniziativa. C’è un solo ma imprescindibile impegno da mantenere prima di consegnare le bambole, queste, qualsiasi sia la destinazione che avranno, non dovranno mai separarsi, per mantenere intatta la passione di una intera vita con la quale la “mamma” collezionatrice le aveva messe insieme.

Accordo raggiunto, il dipendente comunale rilancia e afferma che, seppure non si trovasse un luogo, verranno vendute in blocco ad una associazione o a chi mostri interesse. Il ricavato da devolvere interamente a Salvamamme. Bene. Tutto è bene ciò che finisce bene. Invece no, perchè dottor Jekyll si trasforma in Mister Hyde. E’ infatti ormai già diverso tempo che l’associazione chiede conto al dipendente comunale di quale fine abbiano fatto le bambole. E la risposta, peraltro data con sufficienza e fastidio – come riferisce il post – è che sono state donate ai bambini poveri. Ma come? Non si era detto che dovevano restare tutte insieme? E poi che ci fanno i bambini poveri? Mica sono giocattoli! Sono anche pericolose se trasformate in giocattoli. E la biblioteca comunale? E poi, chi sono questi bambini? A quali famiglie sono andati? Tutte domande che rimangono senza risposta, ma le promesse sono promesse, come quelle fatte da Grazia a Nonna Adele circa la certezza di trovare una sistemazione adeguata.

Insomma l’amarezza delle promesse e delle raccomandazioni infrante, dell’atteggiamento illusorio che va avanti da un anno a questa parte e poi una spiegazione sbrigativa e niente più. Le bambole non si sa dove sono sparite. Come abbiamo detto si tratta del Comune di Formia e di dipendenti del Comune di Formia, anche se Grazia non lo specifica, restando a un più generico Comune del Lazio. Eh no, è proprio Formia. Il consigliere comunale facente parte delle delegazione, tuttavia presente in veste di normale cittadino, come altre volte gli è capitato di fare in queste occasioni, è Gennaro Ciaramella, mentre invece non si riesce ancora a capire chi sia il dipendente comunale che si è macchiato di questa “appropriazione indebita morale”. Non il valore, ma il gesto lascia sconcertati. Pare che sollecitato il misterioso “Rapitore di bambole”, abbia liquidato infastidito chi chiedeva conto.

“Peggio, mille volte peggio di una tangente – recita in conclusione il post – o di una cassa svuotata! uno sfregio. Il dolore c’è. E siamo abituati a papà e nonni che spingono carrozzine destinate a bimbi che nn ce l’hanno fatta, carrozzine vuote e bagnate di lacrime, subito portate via da pance preoccupate e felici. Ma questo dolore a Nonna Adele non lo possiamo dare, temiamo sia troppo, che la ferisca a morte, la uccida! RESTITUISCI I RICORDI NON TUOI , RAPITORE DI RICORDI ,TROVA UNA FINE MIGLIORE PER QUESTA FAVOLA NERA. ABBIAMO UN SENSO DI FREDDO , UN DOLORE SOTTILE … in questo mondo dove la sofferenza ti assale ,ma proprio per questo non occorre crerne di nuove: abbiamo un’incrinatura nell’anima , un senso di colpa anche. Libera le bambole di una donna morta !!! Di Nonna Adele. FALLO SUBITO!”.

Allo stato attuale, pare, non sia ancora stata sporta alcuna denuncia, nella speranza che le bamboline riappaiano. Viene da chiedersi se effettivamente il Comune di Formia stia facendo chiarezza su quanto accaduto, anche perchè ha fornito il pulmino per recarsi a Roma. Ma soprattutto resta da capire chi sia questo misterioso dipendente comunale “Rapitore di bamboline” e perchè abbia deciso la destinazione delle bambole in autonomia e senza avvisare nessuno? Dove sono le bambole? I bimbi poveri?, Quali sono le famiglie di questi bimbi per verificare? E perchè la bambole sono state separate? Insomma siamo forse solo all’inizio di questa triste storia ma, per ora, un finale più triste era difficile immaginarlo.

DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DEL POST:

LETTERA AL RAPITORE DELLE BAMBOLINE DI NONNA ADELE
RESTITUISCI LE BAMBOLINE
Nonna Adele non l’hai mai vista.
Te l’ho raccontata : fragile ,anziana ,diafana , due strisce nere sotto gli occhi gonfi.Si era presa non so quanti autobus perdendosi e riperdendosied era arrivata a noi ,perchè lei era una mamma ,anche se sua figlia , la sua unica figlia di cinquant’anni era appena morta.Era arrivata da noi stanchissima ..cercava una casa accogliente per il suo “tesoro ” cinquanta e più bamboline ..quelle in ceramica e pizzi.. Sua figlia le aveva accumulate tutta una vita. Non aveva avuto bambini ,non aveva comprato un giocattolo le teneva esposte e con sua mamma le rimirava spesso. Ora suo genero a vederle davanti sentiva male ogni giorno.Nonna Adele , ci aveva fatto perdere tempo. Con il suo passo lento , arrivò dove arrivano e ripartono migliaia di cose al minuto destinate a famiglie sofferenti , che hanno figli vivi e che strillano che vogliono alimenti vestiti giocattoli e ti gridano il loro disagio e la loro rabbia e la loro speranza .
Ma il tempo per lei l’avevamo trovato.Eri tornata con l’autobus, affranta e avevi voluto che ti portassimo a casa di tua figlia con il furgoncino.
Una casa piccola ma dignitosa, come te .Eai nostri ragazzi , man mano che incartavi damine e bambolotti raccontavi dove erano stati comprati…ed erano i tuoi ricordi più belli…I tuoi occhi piangevano , ma tu eri composta.Poi sei arrivata da noi , abbiamo liberato uno scaffale e mi hai detto i loro nomi, uno ad uno, avevi voluto metterli personalmente nei tuoi carrelli da spesa..i vestiti non dovevano spiegazzarsi volevi che le avessero delle bambine..volevi sapere dove erano andate ad abitare.Non potevamo accontentarti :non erano giochi ed erano contro ogni norma di sicurezza e le bambine non avrebbero potute averle.Giurai ,ti giurai che avremmo trovato una casa , commossi volevamo lasciarle tutte insieme, un monumento non di pregio artistico , ma sicuramente all’amore materno , al coraggio .
Poi sei arrivato tu , dipendente comunale del Lazio venivi a ritirare , con una brava associazione locale mille giocattoli per i bambini non ricchi , che sarebbero stati distribuiti. Era quasi Natale…….Quando le hai viste hai detto ,davanti a me ed a un consigliere comunale che era con te che la casa l’avrebbero avuto nella bibblioteca comunale dei bambini..e ci sarebbe stata una festa, ed io ho pensato che avrei portato Nonna Adele che avrebbe pianto , ma anche sorriso !!TE ne sei andato con quel pezzo di vita di Nonna Adele , tra le nostre mille raccomandazioni e preghiere. E noi abbiamo atteso quasi un anno.I tempi della burocrazia li conosciamo bene : c’era da trovare la bacheca…la stanza non era pronta…ma la settimana scorsa, dopo aver chiesto e richiesto notizie tu hai risposto : che le bamboline non c’erano più ….hai farfugliato che le avevi regalato ai bambini poveri( ai quali sapevi che non avrebbero potuto essere regalate)…una frase detta senza crederci, senza dargli un peso. Intorno a te tutti costernatiad alzare le spalle :andate per sempre ! Non ci sono più.Ma noi le spalle non le possiamo alzare . pensiamo a cosa dire a Nonna Adele. Le diciamo che il suo tesoro d’amore , i ricordi di una vita , sono finiti chissà dove e in mano a chissà chi?
Le bamboline che tornava a trovare? Peggio , mille volte peggio di una tangente o di una cassa svuotata ! uno sfregio .Il dolore c’è.Esiamo abituati a papà e nonni che spingono carrozzine destinate a bimbi che nn ce l’hanno fatta, carrozzine vuote e bagnate di lacrime ,subito portate via da pance preoccupate e felici. Ma questo dolore a Nonna Adele non lo possiamo dare , temiamo sia troppo , che la ferisca a morte , la uccida !
Nonna Adele stanca , dopo una vita , un volo che è stato troppo per lei..
Una persona per te da niente .Una vecchia..
RESTITUISCI I RICORDI NON TUOI , RAPITORE DI RICORDI ,TROVA UNA FINE MIGLIORE PER QUESTA FAVOLA NERA.
ABBIAMO UN SENSO DI FREDDO , UN DOLORE SOTTILE..in questo mondo dove la sofferenza ti assale ,ma proprio per questo non occorre crerne di nuove: abbiamo un’incrinatura nell’anima , un senso di colpa anche.
Libera le bambole di una donna morta !!! Di Nonna Adele.
FALLO SUBITO !
GRAZIA