Pontinia: canoni irrisori per le palestre comunali… ma i corsi sono a pagamento

Il Comune di Pontinia

comune_pontinia1Da un lato ci sono i plessi scolastici che necessiterebbero di interventi di restyling. Dall’altro c’è la possibilità di fronteggiare in parte le spese di manutenzione con i canoni che le realtà sportive corrispondono per l’utilizzo delle palestre comunali. Anzi, ci sarebbe la possibilità perchè in questo senso di introiti ce ne sono pochi. Almeno secondo il consigliere di opposizione Giuseppe Mochi che pur riconoscendo l’importanza delle realtà sportive cerca di fare chiarezza sui criteri con cui l’amministrazione assegna i plessi e ne stabilisce i canoni di affitto.

“Con le ispezioni – fa sapere Mochi –  effettuate da parte dei consiglieri di minoranza nei plessi scolastici e nelle rispettive palestre, si è potuto constatare le reali condizioni di degrado nelle quali versano le strutture sportive. L’usura delle medesime, la trasandatezza e la poca manutenzione scaturiscono dal fatto, che, codeste strutture, sono sottoposte ad un grande carico di lavoro sia da parte degli studenti dei relativi plessi scolastici sia di numerose società sportive con decine di atleti che ne usufruiscono il pomeriggio. Per poter accedere agli impianti sportivi comunali, le società iscritte all’albo comunale delle Associazioni, versano una cifra che è stata determinata  con la delibera n° 133 del 8-8-2013 con la quale l’amministrazione comunale ha adeguato le tariffe, secondo indice ISTAT, dal momento che erano rimaste invariate negli ultimi due anni”


Esiste infatti sull’albo pretorio il tariffario per l’utilizzo dei plessi, di quali cifre parliamo? “Nella medesima delibera – continua Mochi –  le tariffe si distinguono in due fasce e cioè a “canone integrale” e a “canone agevolato” e possono essere differenziate in base al tipo di impianto e alle tipologie di utilizzo. Quasi tutte le nostre associazioni usufruiscono della tariffa agevolata.  E’ curioso constatare come le tariffe agevolate vadano da un massimo per il Palazzetto dello Sport di 5,73 euro ora, a un minimo di 0,66 cent ora delle Palestre delle scuole Elementari di B.go Pasubio e della Migliara 54. Chiaramente, la tariffa è intesa per un ora e per un’intera squadra, per cui, qualsiasi sia il numero delle persone, nella migliore delle situazioni per potersi allenare in alcune strutture, vengono versati al comune ben 0,66 centesimi”

Dati alla mano, Mochi trae le sue conclusioni. “A questo punto, sono necessarie alcune considerazioni. La prima ovviamente è sulle tariffe. Che una pubblica amministrazione venga incontro alle società sportive o voglia aiutare la pratica sportiva sul proprio territorio è naturale, ma con le tariffe attuali fuori da qualsiasi logica di mercato diventa poi difficile poter mantenere una adeguata manutenzione degli immobili. Basti pensare infatti, che le tariffe adottate dalla nostra amministrazione, hanno fatto riempire le nostre palestre di società sportive non di Pontinia vista la grande convenienza economica”.

Poi il passaggio più spinoso ovvero quello sulla “sproporzione” che ci sarebbe tra i canoni pagati da chi usufruisce dei plessi e il costo degli abbonamenti che comunque le realtà sportive fanno pagare ai propri iscritti. “La seconda grande considerazione – continua Mochi –  è questa: ma se il comune pretende dalle società cifre irrisorie e le medesime però, nella gran parte delle volte, vengono finanziate dalle mensilità dei propri atleti, perchè i costi delle strutture devono ricadere sulla comunità dal momento che gli introiti comunali talvolta non coprono neanche le spese?  Sembra assai inverosimile infatti, che con alcune tariffe applicate, il comune possa rientrare delle spese di luce, acqua, pulizie, riscaldamento e manutenzione annuale! Non si capisce quindi, perchè, per una non oculata gestione delle strutture sportive si debba ricorrere, per le eventuali spese da sostenere ad entrate di bilancio diverse rispetto a quelle del naturale autofinanziamento”.

Ci sono però situazioni e situazioni. “Allo stesso tempo però – evidenzia ancora il consigliere comunale –  bisogna fare una distinzione, perchè ci sono società sportive che sostengono delle spese per poter svolgere le loro attività anche in maniera onerosa, mentre ce ne sono altre che non hanno spese da sostenere o sicuramente sono minime. Quindi, un’amministrazione equa ed attenta, dovrebbe tenere in considerazione anche queste differenze”Non solo, ma leggendo attentamente i documenti in materia, si nota che l’amministrazione prima stabilisce le tariffe e poi non le fa applicare! Sarebbe interessante conoscere perchè nell’annualità sportiva 2013-2014 le società hanno pagato la metà di quanto fosse loro spettato!Tutto questo, perchè, probabilmente la nostra amministrazione è in ottima salute finanziaria e quindi non necessita di ulteriori entrate oppure perchè applica la solita logica clientelare tesa a crearsi qualche amico di turno a danno della comunità cittadina! Concludo, sostenendo che è vergognoso che l’amministrazione non giri alle scuole neanche una minima parte degli introiti incassati dalle tariffe sportive, dal momento che i nostri studenti si ritrovano strutture sportive degradate e spoglie di attrezzature”.