Ponza, Ferraiuolo: “Mai votato contro Le Forna”

Così Francesco Ferraiuolo intervenendo su “Ponza, nuovo dispensario farmaceutico per Le Forna”: “Il sindaco Vigorelli riferisce che nel 2013, intendendo affrontare tutte le questioni di quella Frazione (porto, strade, trasporti, depuratore, farmacia…), il Consiglio comunale di Ponza approvò un’apposita delibera ad oggetto “Mozione Le Forna”.

L’opposizione, continua Vigorelli nel predetto articolo, con Ferraiuolo e D’Arco, votò contro la mozione, con ciò facendo intendere implicitamente che tali due consiglieri si sarebbero così espressi anche avverso l’istituzione del dispensario farmaceutico.


Vigorelli, il quale non perde occasione per creare motivi di scontro anche quando questi sono inesistenti, sa perfettamente che non è così.

Intanto, per correttezza va detto che in quella seduta l’altro consigliere di minoranza era Balzano (il consigliere D’Arco è subentrato a quest’ultimo successivamente).

Il voto contro quella mozione non era avverso la soluzione dei noti e conclamati problemi di Le Forna, peraltro tutti presenti nel mio programma amministrativo, bensì solo avverso un particolare punto, alquanto rilevante per le implicazioni sottese (non riportato nel comunicato stampa del sindaco), che, sotto la voce “Piano integrato per cala Cecata”, consisteva nel dare la possibilità ad una società privata di costruire nella predetta zona – sebbene a risarcimento di espropri nel passato effettuati per la costruzione di opere pubbliche – su una porzione di area comunale dell’ex comparto minerario, 25 appartamenti a cupola ponzese corredati dalla realizzazione di aree di verde attrezzato, del campo da tennis, della discesa a mare a Cala Cecata con relativa balneabilità, dei parcheggi privati e pubblici, dell’impianto di depurazione, ecc.

Tutto ciò in dispregio al P.R.G. vigente che rimanda opportunamente, ai fini della riqualificazione, la previsione urbanistica dell’intera zona relativa al comparto 13 (sedime ex miniera SAMIP), di cui fa parte anche la porzione di area interessata dall’annunciato Piano integrato di Cala Cecata, ad un ulteriore atto del Consiglio Comunale che approvi un apposito progetto plano-volumetrico, recante una visione unitaria delle opere da realizzare, dove l’edificazione dovrà essere subordinata all’approvazione di un piano particolareggiato o di lottizzazione e alla ristrutturazione geomorfologica dei terreni, nonché al ripristino della vegetazione.

Come è dato vedere, il punto in questione è strategico poiché è innegabile che, fatta salva l’importanza delle altre problematiche, il vero sviluppo e rilancio di Le Forna si avrà a partire dalla riqualificazione dell’intero comparto ex minerario in una visione unitaria e d’insieme, abbinata al porto di cala dell’acqua.

Per appurare la veridicità di quello che ho sopra evidenziato basta andare a leggere il mio intervento allegato alla delibera del consiglio comunale del 1^ agosto 2013 ad oggetto: “Mozione Le Forna”.

Con l’occasione, voglio qui ricordare, in tema sanitario, che durante la mia lontana amministrazione (cessata ormai da ben ventidue anni) fu istituito il poliambulatorio, il quale fu allocato dapprima in Via Panoramica, in locali presi in affitto, e successivamente trasferito in località Tre Venti, dopo la ripresa e l’ultimazione dei lavori di costruzione dell’attuale edificio.

Altro provvedimento fu quello di far approvare dal Consiglio Comunale la delibera che, previa l’adozione di due distinte perimetrazioni, l’una per la zona settentrionale e l’altra per la zona meridionale dell’isola, modificava la pianta organica delle farmacie esistenti, con ciò obbligando una delle due a spostarsi a Le Forna; cioè, si decise di dotare Le Forna di una vera e propria farmacia, che è cosa ben diversa dal dispensario farmaceutico estivo, il quale è una struttura destinata alla sola distribuzione, di solito in alcune ore della giornata, di medicinali di uso comune e di pronto soccorso già confezionati (che, comunque, è pur sempre meglio di niente).

Ma nonostante che gli atti furono fatti a stretta norma di legge, l’iniziativa comunale non andò a buon fine in quanto la magistratura amministrativa accolse i ricorsi presentati avverso la delibera sopra menzionata dai titolari delle farmacie dell’epoca, entrambe ubicate allora, come oggi, nell’area portuale di Ponza (come si sa l’Italia è il paese dei diritti acquisiti).

Ciò per dire che, dati i precedenti, mai e poi mai avrei potuto oppormi all’istituzione del dispensario farmaceutico a Le Forna, quantomeno per coerenza”.