Ponza, deceduto l'uomo che aveva dato fuoco alla sua casa di Le Forna

"L'ingresso dell'ospedale Dono svizzero"
“L’ingresso dell’ospedale Dono svizzero”

L’intossicazione da fumo e le conseguenze di una forma acuta di cirrose epatica. Queste concause sono alla base del decesso di Mario Vitiello,  l’uomo di 73 anni di Ponza che ha cessato di vivere presso il reparto di medicina dell’ospedale Dono Svizzero dopo aver appicato venerdì un incendio ai danni della sua abitazione in cui viveva, da solo, in località Le Forna.

I sanitari formiani hanno cercato di salvargli la vita ma l’impresa è stata vano alla luce del delicatissimo quadro clinico con cui Vitiello è stato ricoverato d’urgenza dopo il folle gesto di cui è stato protagonista tra l’incredulità e lo chock dei suoi familiari.


Proprio oggi Vitiello, che all’ospedale Dono Svizzero si trovava agli arresti domiciliari, doveva comparire oggi davanti il Gip del Tribunale di Cassino per l’interrogatorio di convalida e difendersi dall’accusa di incendio aggravato. Un adempimento procedurale inutile perché Vitiello è morto all’ospedale Dono Svizzero dopo l’ultima crisi respiratoria provocata dalla cirrosi di cui soffriva da tempo e dai fumi che avevano ulteriormente lesionato i polmoni prigionieri dell’alcool. Intanto non si conoscono le cause che hanno portato Vitiello ad appiccare il fuoco alla sua abitazione in via Fontana, nonostante il tempestivo intervento dei volontari della Protezione civile.

Sembra che l’uomo con questo gesto volesse chiedere aiuto, attenzione: da tempo viveva da solo e questa solitudine gli ha aggravato il suo quadro psicologico, giù condizionato dal freqyent uso, o meglio, dell’abuso di alcool e di sostanze analonghe.

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