Rischi idrogeologici e salvaguardia del territorio: il 2015 del Consorzio di Bonifica sudpontino

“E’ sempre più indispensabile l’azione del Consorzio di Bonifica sudpontino per tutelare l’incolumità delle persone e la salvaguardia dell’ambiente”. E’ quello che hanno sottolineato il presidente dell’ente di viale Piemonte, a Fondi, Lino Conti, e il direttore generale della struttura,  Agostino Marcheselli (nella foto al tavolo dei relatori) nel corso di un incontro cui ha preso parte una platea attenta e competente.

L’analisi dei due ha spaziato dalle aree di intervento dell’ente (ben 22.000,00 ettari che partono dalla località Barchi, alle porte di Terracina, per comprendere le realtà comunali di Monte San Biagio, Fondi e Sperlonga) fino a quelle di competenza, che si spingono fino al Garigliano. Massiccio e provvidenziale è stato il bilancio degli interventi che, soprattutto nella criticità di inizio dicembre, ha visto, tra le altre cose, ben 9 TIR portare via altrettanti carichi di pietre trasportate giù dalla furia delle acque da sotto il ponte del canale Sant’Andrea.


Tanti e preziosi gli interventi che hanno impedito che la furia delle cosiddette bombe d’acqua mietesse vittime umane come successo trenta anni fa, circa, nel letto di un canale nella parte orientale della città. Dopo aver sottolineato il dato curioso che sono sempre più le nutrie ad aprire falle negli argini (l’ultimo, a dicembre, a Falascosa e Acquachiara dove si è intervenuti tamponando i varchi con sacchi di iuta ricolmi di sabbia), Conti, da qualche mese nominato all’unanimità presidente dei consorzi regionali del Lazio, e Marcheselli hanno tracciato l’elenco delle opera portate a termine e supportate dal lavoro delle pompe “Pellizzari”, operative dal lontano 1955.

Si tratta della vasca di calma o di decantazione, in località Querce, opera che blocca l’intensità dell’acqua dei canali Fosso di Lenola, Sant’Andrea, Pedemontano. Oltre a questa, si contano sette progetti contro il dissesto idrogeologico (innalzamento argini canali Canneto e Sant’Anastasia, reti parasassi a Cima del Monte, a Fontana della Camera, a Sperlonga, ecc.). Si tratta di interventi già messi in atto e per la cui manutenzione sono stati richiesti i dovuti finanziamenti. I nemici dell’operosità del Consorzio sono stati individuati nei ritardi e nella paralisi causati dalla burocrazia. Nonostante questi handicap di carattere giuridico, il Consorzio vanta interventi anche da “codice rosso”, come il rischio del “black out” di tutta Fondi allorchè l’acqua dell’ultima inclemenza atmosferica stava per invadere e sommergere la cabina pilota Enel a Ponte Tavolato.

“In quel caso – è stato ricordato dal presidente Conti – è stata scritta una pagina epica da parte dell’ente. Che ha evitato conclusioni più che drammatiche della paurosa situazione che si stava vivendo”.