L’Avis di Minturno progetta di diventare Unità di raccolta per il sud pontino

avisQualche giorno fa nella sala consiliare del Comune di Minturno si è tenuta assemblea pubblica con i rappresentanti dell’Avis di Minturno.Nel corso dell’incontro sono stati proposti una serie di slide che raffigurano i traguardi raggiunti dalla sezione sud pontino.Duecentosessanta donatori iscritti, 491 sacche di sangue raccolte nel 2013.

Un patrimonio che rischia di essere perduto con le nuove normative europee.  Infatti se dovessero eseguiti i parametri europei tutte le Avis, diventerebbero delle semplici associazioni, volte alla promozione delle donazioni di sangue, ma non avrebbero più la liberatoria ai prelievi.


Proprio per questo motivo l’Avis Comunale di Minturno si è lanciata in una sfida molto ambiziosa: costituire un’Unità di Raccolta (Udr) per il sud pontino. L’Avis di Minturno che prenderebbe il nome di Udr (sud Pontino) sarà coordinatrice di tutte le altre realtà del comprensorio nonché sede principale.

Durante l’assemblea il presidente ha calorosamente invitato la cittadinanza presente, tra cui anche l’assessore alle pari opportunità  del Comune di Minturno, a contribuire ad una raccolta ad una forte sensibilizzazione al fine di raggiungere un grande traguardo: tale operazione ha un costo di una certa rilevanza: circa 100mila euro.

Il progetto prevede che la sede  venga realizzata presso l’ex ospedale di Minturno, nel vecchio reparto di cardiologia che necessita di lavori di ristrutturazione. Le autorizzazioni per l’utilizzo dei locali sono state già concesse dall’Asl e il progetto architettonico predisposto da tecnici qualificati.  Il progetto rispecchia tutti i parametri richiesti e avrebbe una dotazione di quattro postazioni di prelievo. I costi per questi lavori però sono a completo carico dell’associazione. La Ue chiede requisiti minimi: una struttura di almeno 80 metri quadri, con due bagni, una sala prelievo, una sala per il colloquio con il medico, una sala accettazione.

Le postazioni mobili utilizzate fino ad ora non bastano più, non basta più il camper in giro per il territorio. È stata richiesta anche una riunione con tutti i sindaci del comprensorio per coinvolgerli in questo progetto. “E’ una sfida per il futuro del nostro territorio, già penalizzato da depauperamenti di servizi vari ha spiegato il presidente dell’Avis di Minturno, Clemente Conte -. Il Centro trasfusionale di Formia, nonostante i proclami, probabilmente chiuderà e 61 persone dovranno recarsi a Fondi. Non si avrà più a disposizione una emoteca, che nei periodi critici come la stagione estiva, diventa una vera e propria emergenza. La nostra idea – conclude Conte – è quella di coinvolgere anche le altre Avis del territorio, far accreditare quelle di Formia, Castelforte e Santi Cosma e Damiano per dare la possibilità agli abitanti di tutto il sud pontino di avere un punto di riferimento”.

(Scritto da Irene Sparagna)