Da 8 a 6 anni di carcere. E se si pensa che la pubblica accusa nel processo di primo grado ne aveva chiesti 16 di anni, non sarà difficile ipotizzare l’amarezza di parenti e amici di Raffaele Vertolomo, il giovane di Terracina ucciso ne l febbraio dell’anno scorso dalla Bmw condotta da Cristian Nechifor, risultato ubriaco. In Appello lo straniero ha avuto uno sconto di due anni sulla pena decisa nel novembre del 2012, oltre al ritiro a vita della patente di guida. Non guiderà mai più, dunque. O, almeno, non dovrebbe poterlo fare più.
Teatro della tragedia era stata la Pantani da Basso, dove Nechifor era piombato come un missile contro la Smart con a bordo Raffaele Vertolomo, 34enne di Terracina, e la giovane moglie Margherita Marasca al settimo mese di gravidanza: in pochissimi, terribili istanti la ragazza perse il marito e la creatura che ancora portava in grembo, una bimba che si sarebbe chiamata Penelope. Nel novembre successivo lo straniero era stato condannato dal giudice Costantino De Robbio a una pena di 8 anni e al pagamento di una multa di 120 mila euro. Il giudice aveva ritenuto di derubricare il reato da omicidio volontario stradale a omicidio colposo, il che aveva inevitabilmente comportato una pena più leggera di quella che si aspettavano i famigliari e gli amici di Raffaele e Penelope.
Era stato l’avvocato di parte civile Francesco Di Ciollo a chiedere e ottenere, anche grazie al sostituto procuratore Gregorio Capasso, che nel processo a carico di Cristian Nechifor venisse accolta la tesi dell’omicidio volontario. Il rumeno quella sera guidava ubriaco e qualche giorno dopo la doppia tragedia era stato anche arrestato, a seguito delle indagini della polstrada di Terracina. Elementi che avevano aggravato ulteriormente la posizione del Nechifor e che avevano convinto il giudice a procedere per omicidio volontario stradale, caso raro in Italia.
Ma poi si era ritornati all’omicidio colposo, e il rumeno, assistito dall’avvocato Umberto Giffenni, se l’era cavata con la pena dimezzata rispetto a quella chiesa dal pm Capasso. E ora altri due anni in meno con l’Appello.
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