ITRI, TEODORO FRASCA CUSTODE DEL SANTUARIO DELLA CIVITA DA 60 ANNI

*Teodoro Frasca*
*Teodoro Frasca*

E’ la memoria storica del Santuario della Civita da oltre mezzo secolo. Parliamo di Teodoro Frasca, originario della terra umbra ed approdato al Santuario della Madonna della Civita nel 1952 e qui rimasto per oltre 60 anni. La ricorrenza infatti del suo 60 anniversario della sua permanenza al santuario con vari compiti è oggetto di approfondita riflessione per quanti amano la solitudine e questi luoghi mariani, lontano dal caos della città. Teodoro era giovanissimo quando venne per la prima volta al Santuario della Civita accolto dai padri Guanelliani che allora custodivano il santuario e lo guidavano pastoralmente e spiritualmente.

Poi un’esperienza come novizio tra detti religiosi e il successivo rientro al Santuario della Civita, dal quale non si è mai distaccato se non per pochi giorni nel corso dei suo sessant’anni di permanenza in questo luogo tanto caro ai devoti della Madonna di Costantinopoli, il cui prodigioso quadro è fonte di ispirazione per tanti che sono alla ricerca della fede o la vogliono approfondire alla sequela di Maria, donna di fede incrollabile. Con la dipartita dei padri Guanelliani dal Santuario della Civita e dopo alcuni anni di intervallo, nel 1985 subentrarono i Padri Passionisti della Provincia dell’Addolorata. Nel cambiamento della direzione del Santuario, i padri Passionisti vollero che Teodoro Frasca, rimanesse con loro in questo luogo, dove aveva vissuto e continua a vivere la sua vita serena, fatta di poche essenziali cose.


Una persona preparata, attenta, molto critica e soprattutto capace di osservare e fissare nella su memoria la storia di questo luogo di preghiera, frequentato da moltissimi fede e devoti della Madonna della Civita, che vengono dai paese della provincia di Latina, di Frosinone, di Caserta, Napoli o da altre regioni e città d’Italia o dall’estero, dove il culto alla Madonna della Civita, soprattutto in America, è stato esportato dagli immigrati che lasciarono Itri nell’immediato dopo guerra in cerca di lavoro.

2013-11-17 14.33.39Tutti coloro che, ancora oggi, salgono al Santuario della Civita conoscono e chiedono di Teodoro il custode e l’eremita laico della Civita, che, nonostante i suoi 85 anni, da pochi mesi compiuti, continua ad essere una persona attiva ed un punto di riferimento per il Santuario. Quando  tra serio e faceto si parla della morte, Teodoro che esprime un forte desiderio di vivere a lungo, bypassa il discorso e anche quando qualche viene acciacco e malanno incomincia a far capolino nel suo fisico, la sua psiche è sempre pronta a reagire e a pensare ancora a lungo e sui grandi progetti al Santuario. In questi giorni, infatti, si sono facendo ulteriori lavori di miglioramento, in questo caso all’esterno, nella facciata del convento, abitato dai passionisti oggi. In fase di sistemazione, l’altare esterno della Civita, dove d’estate si celebra all’aperto per i numerosi pellegrini, soprattutto anziani e disabili, che arrivano al Santuario.

A vigilare sui lavori in atto, è il rettore del Santuario, Padre Emiddio Petrina, che insieme a padre Cherubino De Feo, Francesco Vaccelli e Antonio Rungi costituiscono l’unica comunità passionista della Civita, che cura anche il Convento cittadino dei Passionisti, assicurando il servizio spirituale e religioso tipico della Congregazione della Passione, fondata da San Paolo della Croce, alla città e al territorio.

2013-11-17 14.25.51A vedere e a registrare, passo dopo passo, la crescita e lo sviluppo del Santuario della Civita (manca ancora l’ascensore esterno per i pellegrini e quello interno per la comunità religiosa e del personale di servizio e di collaborazione) è proprio lui, Teodoro Frasca, la memoria storica del Santuario della Civita che nel confronto dialettico con padre Cherubino De Feo (da circa 50 anni ad Itri, di cui 28 alla Civita) si possono ricostruire nei minimi particolari gli avvenimenti di questi ultimi 60 anni. Anche alla Civita, come in vari luoghi di preghiera mariana, si avverte una crisi di partecipazione, soprattutto dei giovani, in quanto il discorso sulla fede e sulla devozione popolare alla Madonna è poco curato nelle famiglie.

Davanti ai tantissimi pellegrini dei decenni passati, un calo di partecipazione si registra anche qui, come un calo di collaborazione al Santuario è un dato di fatto rispetto al passato, quando i collaboratori erano tanti e per lo più in giovani età. Con Teodoro che è l’orologio del tempo che passa anche al Santuario della Civita, sono tante le persone, anziane o ammalate che non possono andare al Santuario, mentre sono tantissimi i devoti della Civita che in questi 60 anni sono passati a miglior vita, accolti dalle braccia amorevoli di Cristo e di Maria, proprio come raffigura il quadro del Santuario della Civita.

scritto da: Padre Antonio Rungi