LA FIDAPA DI TERRACINA FA RIVIVERE IL VICOLO DEI PESCATORI CON UNA MOSTRA

vicolo_rappiniIl vicolo di Luciano e Marcello, protagonisti del racconto ‘Terracina’ di Pierpaolo Pasolini, rivive con la mostra ‘Pasolini in Vicolo Rappini tra Mare e Pescatori’, promossa dalla Fidapa di Terracina. Una raccolta di espressioni artistiche di varia natura ispirate al mare di Terracina e al mondo della pesca, un omaggio alla città e all’autore attraverso la sensibilità e la competenza artistica di un gruppo di donne legate alla città.

La mostra, in programma per il prossimo 8 giugno dalle 11 a mezzanotte, si articola in due eventi distinti: una mostra delle opere realizzate sul tema del mare e della pesca a Terracina in vicolo Rappini e la lettura di brani e poesie con sottofondo musicale


“Pier Paolo Pasolini visse a metà anni Cinquanta proprio nella nostra città e, più precisamente, in vicolo Rappini, il ‘vicolo dei pescatori’ dove ha voluto ambientare il suo racconto inedito ‘Terracina’-si legge nel comunicato delle fidapine- Quando si trovava a Terracina, Pasolini raggiungeva i pescatori sempre al porto alle prime luci dell’alba quando rientravamo con le lampare, dopo la notte trascorsa in mare aperto: puntualmente lui stava sempre là, e rimaneva ad osservarli mentre sbarcavamo e portavano il pesce a terra. Il racconto inizialmente doveva far parte del romanzo ‘Ragazzi di Vita’, ma fu scartato dall’autore e trovò spazio nelle ‘Storie della città di Dio’, raccolta di prose pasoliniane uscita postuma a cura di Walter Siti nel 1995”.

‘Terracina’ è la storia di due adolescenti, Luciano e Marcello, che con un sotterfugio si procurano due biciclette per arrivare a nella cittadina del sud pontino con una gran voglia di mare. E’ la storia di un idillio marino, che, attraverso un’attenta descrizione degli attrezzi e delle varie procedure, esprime una grande stima per il mestiere del pescatore e rende soprattutto conto della tremenda forza di attrazione del Mare Mediterraneo e dell’incanto che ne prova in primo luogo Luciano, alias Pasolini. Il racconto fu ritrovato nel giugno 1999 presso il Fondo Pasolini di Roma da un classe dell’istituto tecnico ‘Bianchini’, guidata dal professore Giovanni Iudicone.

Una targa sulla porta della casa di vicolo Rappini, dove ha vissuto lo scrittore, ricorda quest’episodio.