Libera Lazio: camorra nel sud del Lazio: è solo un fantasma?

*Antonio Turri*

In una nota il coordinatore di Libera per il Lazio Antonio Turri, scrive sugli attacchi a don Alfredo Micalusi. Nella nota si legge: “Strana vita quella dei camorristi in trasferta in quel di Formia. Perché i “casalesi” di gomorra, i post cutoliani e i clan vesuviani -continua Turri-dovrebbero soggiornare nelle terre che furono  care a Cicerone,Tiberio e Virgilio?
Boss e gregari, passato il fiume Garigliano, al confine tra Lazio e Campania, devono correre, correre e correre per non fermarsi nelle terre del basso Lazio, perché qui si trasformano  in presenze incorporee.

I sindaci del Lazio, salvo poche eccezioni, hanno in tema di mafie e collegati adottato il metodo dell’Amleto di Wiliam Shakespeare: trasformano volti, corpi e arti in fantasmi. In questo post paradiso terrestre i sindaci e gran parte della politica non riescono  proprio a vederli i boss. Da Minturno, a Formia, a Gaeta, a Fondi, a Sperlonga, a San Felice Circeo, sino a Latina e a Roma capitale, la camorra che spara e quella imprenditrice c’è, ma non si vede. La camorra, in compagnia di cosa nostra,’ndrangheta e mafie locali, c’è perché lo sostengono da anni la Dia e la Dna nelle varie relazioni. C’è perché di camorristi “blasonati” sono innumerevoli le gesta raccontate nei mattinali di polizia contenuti nei  polverosi faldoni degli archivi degli uffici di polizia,carabinieri e guardia di finanza e nei fascicoli processuali dei tribunali.


C’è perché con i sequestri e confische dei  beni delle mafie stanziali si potrebbero sanare i buchi nelle finanze di gran parte dei comuni del Lazio. C’è perché i loro capi preferiscono vivere, con famiglie al seguito, sulle spiagge dorate dove, racconta la leggenda, sbarcò Enea. C’è perché vecchi e nuovi capi clan camminano lungo via Vitruvio a Formia, nelle piazze di Fondi e comprano e costruiscono immobili sul litorale laziale e nella Capitale e perché secondo Dia e  magistrati, controllano parte del Mercato ortofrutticolo di Fondi, uno tra i più grandi del Paese ed  il trasporto su gomma di larghi settori dei prodotti dell’agroalimentare  in Italia e in Europa. I boss ci sono  perché  i loro rampolli, secondo gli investigatori dell’antimafia, taglieggiano alcuni albergatori di Gaeta. Perché  all’ avvocato dei “casalesi” sequestrano ville di decine di stanze, vista mare a Sperlonga.

Camorra e  resto della compagnia criminale c’è perché nelle  carte d’identità dei “mammasantissima” v’è scritto: nato a Casal di Principe, Sessa Aurunca, Mondragone,Giugliano di Napoli, San Cipriano d’Aversa, per parlare della sola camorra, ma residente a Formia, Gaeta, Fondi  a Latina e,  non se la prenda il sindaco Alemanno, a Roma. Nessun sindaco, salvo eccezioni, nomina in pubblico i nomi ed i cognomi di “ questi fantasmi”. Di  questa  vecchia  teoria, che la mafia e sempre più verde nel giardino del vicino e che chi ne parla danneggia la propria città, fatta da gente onesta e laboriosa, uno dei più tenaci sostenitori  è l’attuale sindaco di Formia, nonché presidente del consiglio provinciale di Latina, già senatore della Repubblica  Michele Forte, ex democristiano di fede andreottiana convertito al grande centro del Casini nazionale. Poche sere fa, questo politico di lungo corso, prendendo la parola sul sagrato della chiesa di Sant’Erasmo, a proposito di una recente iniziativa promossa da Libera , da Agesci , da Azione Cattolica e dalla Parrocchia animata da don Alfredo Micalusi, in memoria delle vittime innocenti delle stragi di mafia ha ribadito che Formia è immune dalle azioni delle mafie e che per sparuti elementi, la città di Formia non può dirsi infiltrata dalla camorra.

Quindi tutto quello che di sotto si riporta come operazioni delle forze di polizia e della magistratura  è stata l’opera di fantasmi  ed  il seguito delle visioni di Amleto che avrebbe cosi esclamato: camorra o non camorra questo è il problema …e cosi imprese di grande importanza e rilievo sono distratte dal loro naturale corso e dell’azione perdono anche il nome.   Il drammaturgo inglese ispirò cosi il sindaco Forte.

Questo in sintesi stretta quel che è accaduto e accade in quel di Formia come riportato dalla cronaca:

31 maggio 2007. Inaugurato  a Formia un centro di accoglienza per disabili in una villa confiscata alla camorra. La Grande e lussuosa villa fu sequestrata alcuni anni fa sul lungomare della città pontina ed apparteva all’ex vice sindaco Nicola Di Muro di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). La struttura, di circa 900 metri quadrati, ha accesso diretto sul mare e ad una grande piscina.

23 marzo 2010. Camorra:da casale a Formia. Dalle prime luci dell’alba a formia cinquecento uomini delle forze dell’ordine coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli eseguono 12 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di appartenenti al clan Mallardo di Giugliano in Campania. L’operazione viene denominata Arcobaleno, dal nome della società immobiliare, finita nel mirino degli investigatori. Sequestrati beni per decine di milioni di euro. Tra questi un terreno e una casa vista golfo di Gaeta proprio di fronte la tomba monumentale di Cicerone,appartamenti,socità commerciali.

20 aprile 2010.Gli appetiti della mala sulle aree dismesse di Formia balzano alle cronache. Già nel  giugno 2008  un incendio doloso distrugge l’ex Blue Fish, stabilimento da tempo fallito al centro di un’aspra battaglia fra i suoi creditori ed il Consorzio Industriale del Sud Pontino.

22 giugno 2010. Audizione dell’ex Sostituto Procuratore antimafia Luigi De Ficchy- Conosciamo anche alcune realtà del sud pontino, come Fondi  e di zone adiacenti, come Formia, in cui insistono alcuni gruppi criminali notissimi che da tempo hanno colonizzato queste zone con delle attività troppo spesso svolte in situazioni di assoluta legalità, almeno dal punto di vista esterno e superficiale.
18 marzo 2011. Formia connection. Il tribunale di Latina ha irrogato quattro condanne per estorsione ai danni di una cooperativa che lavorava per il comune.Tra i condannati esponenti del clan Bardellino …

10 dicembre 2011. Formia avamposto laziale dei Casalesi. Affari, politici e camorra. Nell’ordinanza di arresto il racconto del controllo territoriale e non da parte  delle famiglie criminali più importanti del Casertano. Rilevati rapporti con politici e dirigenti della Camera di commercio… Già nella relazione della Direzione investigativa antimafia  nel 2009 si legge: “Nella provincia di Latina sono ancora le aree di Formia e Fondi a rappresentare i poli di maggior interesse investigativo”quelle successive continuano a parlare di “fantasmi” in tutta l’area in fase di avanzamento verso Roma e il nord del Paese.
Potremmo continuare ma per il sindaco Michele Forte mafia,corruzione e affari sporchi sono lontani dai “suoi” territori e non riguardano la “sua” Formia e la provincia di Latina che amministra tra alti e bassi da moltissimi anni.

Da Formia, a Fondi ad Aprilia solo fantasmi. La camorra, la mafia e la ‘ndrangheta nel basso Lazio? Un’invenzione di qualche prete o giornalista.”