ITRI, RITROVATI GLI ORECCHINI DELLA MADONNA

*padre Luigi Donati*

Si è risolto, nella serata di lunedì, il giallo sugli orecchini fatti sparire dalla statua della Madonna Addolorata, custodita nella chiesa del’Annunziata, come aveva comunicato, domenica sera, al termine della Santa Messa vespertina, il parroco di Santa Maria Maggiore, padre Luigi Donati, passionista. Lo stesso sacerdote, che è pure rettore del convento di Itri dove hanno sede i religiosi della Congregazione di San Paolo della Croce, ha ritrovato, in un poggiabreviario dei banchi della chiesa che si stava apprestando a chiudere sul tardi, un pacchettino nel quale, una volta aperto, sono stati rinvenuti gli orecchini asportati dalla statua della Vergine che, vestita con un abito in pizzo nero, arricchito da fettucce dorate, è conservata in una nicchia della chiesa parrocchiale e che viene portata in processione la sera di Venerdi Santo insieme al Cristo morto.

Si è così conclusa, senza il ricorso all’indagine degli inquirenti – cui non era stata presentata alcuna denuncia, per lo meno fino a giovedi, termine ultimo comunicato dal sacerdote durante l’annuncio in chiesa del furto sacrilego – la vicenda che ha turbato l’armonia della comunità, già in passato ferita da gesti tanto indecorosi non tanto per il valore economico degli oggetti rubati, quanto per la valenza votiva e sacra che contornava quei monili offerti come dono votivo alla statua della Vergine madre del Cristo morto. Soddisfazione in tal senso è stata espressa da padre Luigi, non ancora al meglio delle sue condizioni dopo il ricovero in ospedale la sera della domenica delle Palme e un intervento cardiaco brillantemente portato a termine dall’equipe del primario del reparto di Cardiologia dell’ospedale “Dono Svizzero” di Formia, Sandro Nello.


“Sono contento che un nostro fratello abbia capito – ha commentato padre Luigi – che non era nostro intento perseguire la strada dell’inquisizione fine a se stessa, ma che nel nostro animo già albergava il sentimento del perdono cristiano per un gesto che spesso la fragilità umana non pondera nella sua interezza. La riconsegna, seppure in forma anonima degli ornamenti votivi della Madonna Addolorata -ha concluso il parroco- conferma che la forza della comprensione, del perdono e dell’amore è più forte di qualsiasi velleità giustizialista covata nel cuore e improntata solo allo spirito della legge del taglione”.