ITRI: TROVATI MORTI NUMEROSI GATTI NERI

Una serie crescente di gatti neri morti trovati per strada sta caratterizzando la cronaca degli ultimi giorni a Itri. L’ultimo caso, in ordine di tempo, ci è stato segnalato da C.I., che ha riferito che il fenomeno si verifica soprattutto in via della Quercia, località attigua alla 167 della zona Madonnella. A insospettire la gente sul fatto che qualcuno abbia il pessimo gusto di eliminare questo tipo di felino, c’è l’assurda convinzione metropolitana che il colore nero del loro pelo possa portare jella.

E quanti ricordano le cronache degli anni Novanta, raccontano di una serie di numerosi episodi che, in quel periodo, tennero banco a Itri e a Gaeta, dove erano diffusi gli adepti alle sette sataniche che si riunivano per mettere in atto i loro macabri rituali di messe nere e quant’altro. Un gatto nero, infatti, venne lasciato davanti l’ingresso di uno studio medico di un professionista del posto. Una serie di lettere vennero fatte pervenire a una sessantina di destinatari del posto, con il contenuto che inneggiava al fatidico “666”, sigla del diavolo per gli affiliati alla setta. Qualcun altro -si scoprì- era solito dormire in una bara funebre, che teneva appositamente nella sua cameretta. Molti riti particolari fecero ritrovare insieme a più riprese affiliati di Itri e di Gaeta, che si radunavano dietro la Montaga Spaccata, alle falde di Monte Orlando. E l’escalation del fenomeno portò l’allora comandante della compagnia dei CC di Gaeta, il cap. Gianmarco Sottili, in collaborazione con il m.llo comandante la stazione CC di Itri, Sergio Biliotti, a indagare a fondo sul fenomeno che aveva assunto proporzioni anche da psicosi collettiva.


E ancora oggi la gente ricorda come tra i nomi che vennero alla luce figuravano quelli di personaggi che poi ebbero un certo risalto in politica, nell’ambiente della cultura e nella piccola imprenditoria locale. Oggi, però, con il ripetersi del fenomeno, nessuno crede che il fatto possa essere collegato al ritorno delle manìe sataniche, ma che possa essere solo la stupida prevenzione verso l’influsso negativo del povero “gatto nero”.