TERRACINA, SERVIZIO RACCOLTA RIFIUTI: CGIL, CISL E UIL CHIEDONO CHIARIMENTI AL SINDACO

Riceviamo e pubblichiamo dai segretari FP – CGIL ,Giulio Morgia, FIT CISL, Massimo Feudi, Uil Trasporti, Antonella Cannatà che chiedono chiarimenti al Sindaco e ai Gruppi Consiliari del Comune di Terracina e, per conoscenza, al Prefetto di Latina sul servizio di raccolta rifiuti.

“Il giorno 9 gennaio 2012 fallisce la Terracina Ambiente e si apprende che il curatore fallimentare è l’avvocato Falcone del Foro di Laitna.


Dopo tale comunicazione ai lavoratori della Terracina Ambiente viene impedito l’accesso presso il Cantiere e pertanto non possono svolgere il proprio servizio.

Le scriventi, preoccupate per la situazione emersa, incontrano il primo cittadino Nicola Procaccini che si impegna a trovare immediatamente un’azienda che possa intervenire per il prosieguo di tutte le attività già esistenti nel Comune effettuate dalla ex Terracina Ambiente, in tal guisa si impegna altresì a far rispettare il CCNL del settore igiene ambientale che prevede nell’articolo 6 l’assunzione diretta di tutto il personale che da oltre sette mesi ha un contratto a tempo indeterminato impegnandosi altresì a far assumere dodici lavoratori già in forza alla Terracina Ambiente che sarebbero dovuti passare a tempo indeterminato dal primo gennaio 2012.
Trascorsi due giorni il Sindaco convoca urgentemente le Organizzazioni Sindacali, comunica il nome della probabile ditta aggiudicatrice del servizio e nella stessa assise alla presenza di vari assessori e collaboratori illustra alle scriventi il piano ideato per risolvere il passaggio dei lavoratori della ex Terracina Ambiente e poter impiegare i 12 lavoratori esclusi dal CCNL, in quanto a tempo determinato.

Il piano avrebbe veduto il licenziamento e la riassunzione delle maestranze con la nuova ditta e il riassorbimento dei 12 lavoratori.

Il giorno 12 gennaio 2012 i lavoratori venivano licenziati e il 13 assunti dalla ditta scelta dal Comune al secolo – Servizi Industriali srl.

Iniziato il servizio è apparsa immediatamente evidente la difficoltà operativa in quanto lo stato di emergenza dovuto al fermo non veniva smaltito nei tempi consoni al ritardo assunto, si è dovuto intervenire più volte su richiesta dei lavoratori, per alcune inadempienze sia organizzative che strutturali. A ciò si sommavano diverse lamentele di lavoratori, verbalmente scherniti, in quanto osavano richiedere quanto dovuto per l’espletamento del servizio.

A tutt’oggi che è passato oltre un mese si è costretti ad assistere a:

1.    Assunzione del personale – nonostante l’impegno assunto dal Sindaco i 12 lavoratori di cui sopra attendono di essere reintegrati.
2.    Vestiario – visto il tempo trascorso deve esserci messa a disposizione del vestiario invernale a tutto il personale – a tal proposito un fatto increscioso è avvenuto oggi 22 dove un lavoratore sprovvisto di scarpe antinfortunistiche con rispettivo plantare ortopedico come prescrittogli da visita aziendale è stato allontanato dal cantiere e posto fuori dal cancello e, soltanto dietro nostro consiglio di farsi mettere per iscritto quanto avvenuto, ne è stata tollerata la presenza.
3.    Sede:
A. riscaldamenti  – intervenire sull’impianto e nell’attesa trovare soluzioni alternative per tutti i locali utilizzati dal personale;
B. pulizia locali – ordinaria pulizia dei locali tutti;
C. acqua potabile “liscia” – fornire al personale la possibilità di avere in sede dell’acqua potabile “liscia” è virgolettato perché è stato consigliato di recarsi dal datore di lavoro a bere acqua presso la sede di Latina Scalo.
4. mezzi – l’autista che mette fuori servizio il mezzo a lui assegnato lo fa responsabilmente. L’azienda non deve coercizzare o affidare ad altri la guida dello stesso mezzo messo fuori servizio. La fotografia dei libretti di circolazione deve essere messa a disposizione di ogni singolo mezzo con relativa revisione già effettuata.
5. attrezzatura – per il servizio di spazzamento e raccolta deve essere messo il personale nella condizione di effettuare tale servizio, con guanti sufficienti, pale, scope, etc.

Con la presente si chiedono anche chiarimenti rispetto alla presenza di un dipendente comunale il quale opera in maniera continuativa collaborando con l’attuale azienda al punto di presenziare al pagamento degli stipendi, all’organizzazione dei servizi individuali, nonché vederlo stoicamente il giorno 21 febbraio 2012 alle ore 6 accompagnato da altro dipendente comunale e con vettura contrassegnata (Comune di Terracina) presso il cantiere Le Molelle a fiancheggiare il datore di lavoro nell’opera di persuasione alla non partecipazione per lo sciopero in tale data addietro; nello stesso momento venivano invitati i responsabili sindacali aziendali con tono autoritario, dal datore di lavoro, ad allontanarsi immediatamente dal cantiere e solo il grande senso di responsabilità dei lavoratori ha fatto sì che non avvenissero reazioni scomposte a seguito di tale provocazione.

Per quanto sopra esposto e per quanto avuto come notizia dal personale si sono tenute riunioni improprie, risultano anche passaggi sulla zona di servizio per chiedere chiarimenti, al personale, inerente la partecipazione o meno allo sciopero dei giorni precedenti lo stesso, si chiede a quanti in indirizzo di accertarsi che tutto ciò sia conforme a quanto da codesto Comune previsto e che le disfunzioni non debbano essere pagate dai cittadini e dal personale.

Si chiede altresì di far ripristinare i giusti atteggiamenti aziendali onde evitare incresciose e scomposte reazioni”.