CASO DORA ROSSI: IL TRIBUNALE REVOCA IL TESTAMENTO ALL’EX POLIZIOTTO

Dovranno restituire l’appartamento e i due garage ubicati a Gaeta e avuti in eredità. Così la prima sezione civile del Tribunale di Latina ha disposto nei confronti di Vincenzo Silvestri e Raffaella Casella, coniugi di Santi Cosma e Damiano, il primo agente di Polizia all’epoca dei fatti in servizio a Gaeta, che già furono condannati in primo grado a otto anni e sei mesi per distruzione di cadavere, falsa attestazione, frode processuale. La vicenda parte nel 2001 quando il Silvestri è chiamato a intervenire nell’abitazione di Dora Rossi. La donna vive sola ed è gravemente malata di diabete. Silvestri in pochi giorni la porta a vivere con sé a Santi Cosma e Damiano e poco tempo dopo, le fa firmare un testamento in cui viene nominato, insieme alla moglie, erede unico dell’anziana che muore per coma insulinico 32 giorni dopo aver conosciuto l’oggi ex agente. Il giudice del Tribunale di Latina, sulla scorta probabilmente anche del giudizio in primo grado, ha annullato quel testamento.