ITRI: NEL 57° DELLA MORTE DI DE GASPERI, CHIESTA L’INTITOLAZIONE DI UN SITO CITTADINO ALLO STATISTA

Anche cinque ex dirigenti della DC di Itri, tra i quali l’attuale presidente del consiglio comunale, Umberto Papa, e Giovanni Sinapi, portavoce dell’API di Itri e già segretario sezionale DC, componente del Comitato Provinciale al tempo della segreteria del compianto Fabrizio Abbate (tra il 1974 e il 1977), e responsabile del PPI e della Margherita, sempre a Itri, hanno preso parte, a Roma, presso la Basilica di San Lorenzo fuori le mura al momento celebrativo della figura di Alcide De Gasperi, fondatore della Democrazia Cristiana, segretario del partito dal 1944 al 1946 e dal 1953 al 1954, anno della sua scomparsa, proprio il 19 di agosto, a Borgo Valsugana.

Lo statista, di origine trentina, nel 57° della sua scomparsa, viene ricordato soprattutto come lo Statista italiano per antonomasia del dopoguerra, autore di una autentica ricostruzione materiale e morale del nostro Paese. Dal 10 dicembre 1945 al 17 agosto 1953, fu alla guida del Governo, impegnato in un’azione di riconciliazione e di “redenzione” dell’Italia nello scenario mondiale, dopo i guasti del Regime che avevano fatto collocare il nostro Paese tra i responsabili dell’apocalisse bellica. Ancora oggi non si può non provare una sensazione particolare nel rileggere le parole con cui si recò davanti ai rappresentanti dell’ONU, riuniti a Parigi, dove i ventuno delegati dei paesi vincitori stavano per discutere il trattato da imporre all’Italia: “Prendendo la parola in questo consesso mondiale sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me…”. Ma la sua grande capacità diplomatica e la chiarezza operativa che non gli faceva difetto (a differenza di un cappotto che, in occasione di un viaggio a Nuova York, dovette farsi prestare perchè non ne possedeva uno – o tempora, o mores! se pensiamo ai politici di oggi) riuscirono a riportare l’Italia dal cumulo di macerie del 25 aprile 1945 al Bel Paese del boom del 1960 (se pensiamo che oggi il Belice, l’avellinese, L’Aquila e altre zone terremotate portano ancora i segni del disastro geologico).


Giovanni Sinapi

Dopo la cerimonia alla basilica laurenziana fuori le mura, Papa e Sinapi hanno proseguito per Monte Sole, vicino Marzabotto, per rendere omaggio alla tomba di Giuseppe Dossetti, un altro alfiere della neonata Democrazia Cristiana, ritiratosi poi a vita sacerdotale, figura che, con De Gasperi, Giorgio La Pira, Giuseppe Lazzati, Livio Labor, Giulio Pastore, Giovanni Galloni, Vittorino Colombo, Aldo Moro, Giovanni Marcora, Ezio Vanoni, Benigno Zaccagnini e tanti altri hanno dato alla Democrazia Cristiana quell’impronta di Cristianesimo sociale che l’ha resa l’autentica espressione del messaggio evangelico impegnato in politica.

E mentre gli ex dc di Itri hanno proseguito la due giorni organizzata per ricorare De Gasperi e il suo testamento politico che ha trovato in Giuseppe Dossetti il più fedele interprete, a Itri un movimento di opinione “trasversale”, che comprende persone impegnate ideologicamente su fronti diversi, sta sollecitando l’amministrazione comunale a intitolare un sito del paese (dove vi sono strade che portano il nome di figure di primo piano del Ventennio fascista) ad Alcide De Gasperi. “Lo statista trentino – si legge in un documento che verrà presentato all’amministrazione, non è l’espressione della sola DC. Alcide De Gasperi è un Padre della Patria, della Repubblica. Tra l’altro, insieme a Schumann, Adenauer, Spaak, sulla scia del testamento ideologico mazzianiano, De Gasperi è un Padre anche dell’Europa Unita, quella che troverà attuazione -pur tra contraddizioni e interpratazioni distorte rispetto all’idea del premier trentino – più di quaranta anni dopo la sua scomparsa. De Gasperi – termina l’appello – può a buon diritto essere considerato “patrimonio dell’Umanità”. Ecco perchè è tanto grave che, a fronte di quasi tutti i comuni, Itri, dove pure la DC ha governato fino a quando le vicende nazionali hanno fatto sparire dalla scena politica il partito che fu di Romolo Murri e di Luigi Sturzo, non abbia fino a oggi intitolato un sito a colui che ha dato l’impronta indelebile alla Ricostruzione dell’Italia, al decollo dell’Europa e al rafforzamento della pace nel mondo”.

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