***video***Pontinia, no alla biomasse: i cittadini si mobilitano

L'aula consiliare  durante l'incontro
L’aula consiliare
durante l’incontro

Sembrava di essere tornati ai tempi della mobilitazione no turbogas, l’altra sera a Pontinia dove decine e decine di cittadini si sono dati appuntamento nell’aula consiliare per discutere sul progetto della centrale a biomasse a Mazzocchio. Il comitato costituito ad hoc ha smosso le persone, nei fogli che raccoglievano le firme dei partecipanti all’incontro c’erano adesioni da Pontinia ma anche da Aprilia, da Sabaudia dai Lepini. I cittadini vogliono sapere ed i relatori, ovvero il tecnico ambientale Giorgio Libralato, il dott. Gianpiero Baldi, medico Isde e presidente del comitato Bio Ambiente di Tarquinia e Stefano Proietti, agronomo hanno spiegato, dati alla mano, la situazione.

Durante l’incontro, moderato dal giornalista Andrea Zuccaro, sono venuti fuori molti interrogativi, forse domande retoriche su quelli che restano i nodi da sciogliere. Dal balletto dei pareri relativi il progetto della Pontinia rinnovabili, una storia che va avanti dal 2007, all’eccessiva produzione di energia un discorso che riguarda tutto il Paese. Secondo i tecnici, continuano a spuntare impianti nonostante  la produzione di energia sufficiente a coprire il territorio nazionale abbia già abbondantemente superato i parametri. Poi i rischi che si correrebbero con le polveri sottili ed il problema rifiuti ovvero lo smaltimento delle ceneri date dalla combustione del legname che, come ricordato dai relatori, verrebbe importato.


L'intervento  di Giorgio Libralato
L’intervento
di Giorgio Libralato

Un concetto abusato, quello del “bio” rispetto a progetti che secondo gli intervenuti di bio non avrebbero praticamente nulla. E quindi? “Quindi occorre rimboccarsi le maniche ed il comune è pronto a farlo” ha commentato il sindaco Tombolillo che ha già impugnato al Tar il parere favorevole del Consiglio dei Ministri circa la realizzazione dell’impianto a Mazzocchio.

Il sindaco si è detto molto preoccupato rispetto il futuro di agricoltura e prodotti tipici, peculiarità del territorio che potrebbero essere messe a rischio da certi progetti.  Anche i cittadini sembrano intenzionati a dare battaglia. Molto sentito l’intervento del presidente pro tempore del comitato “no biomasse Pontinia” Pasqualino Pisano.

Presente anche il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Gaia Pernarella, insieme ad una delegazione di grillini, promotrice di una mozione presentata in Regione proprio sul progetto relativo la centrale a biomasse di Mazzocchio.

L'intervento  del sindaco  Tombolillo
L’intervento
del sindaco Tombolillo

Insomma il fronte del no si allarga e le persone hanno già dato una risposta importante. Non si esclude che nei prossimi giorni venga chiesto anche un parere al Parco Nazionale del Circeo. Sulla vicenda è intervenuto anche il Wwf  litorale pontino:  Nella località di Mazzocchio del comune di Pontinia una società, la Pontinia Rinnovabili srl, intende insediare una centrale a biomasse. Il progetto ha ormai alle spalle una storia decennale fatta di ricorsi da parte di cittadini e dello stesso Comune e di tentativi da parte della società di scavalcare la volontà popolare superando le Istituzioni locali, Comune Provincia e Regione tutte contrarie, per appellarsi al Governo centrale.

Il WWF prese posizione contro un tale intervento già nel 2007 con un documento redatto dall’associazione locale e firmato dal presidente regionale pro-tempore.  centraleBiomasse. Tale posizione venne confortata in un documento successivo, l’Energy Report WWF del 2011, in cui venivano elencate le modalità per raggiungere entro il 2050 il 100% di energia da fonti rinnovabili. L’elenco conteneva, ovviamente, energia solare, eolica, idroelettrica e geotermica e solo in mancanza d’altro e per centrali di piccolissima taglia si ipotizzava l’uso di biocombustibili liquidi e biomasse solide.

La biomassa è assimilata per legge ad una fonte rinnovabile (lo è anche la frazione organica dei rifiuti!) in quanto, in un calcolo

Il prospetto mostrato durante il convegno
Il prospetto mostrato durante il convegno

molto approssimato, ha assorbito nella sua crescita tanta anidride carbonica quanta ne emette nella combustione ma ha un forte e preoccupante impatto ambientale e sanitario a causa del processo di combustione cui viene sottoposta nell’impianto. La diffusione di tali industrie private, così vanno considerati tali impianti, è dovuto soprattutto ai meccanismi di incentivazione con denaro pubblico di cui godono. La localizzazione dell’impianto nel zona di Mazzocchiio chiama in causa tutti i Comuni che vi confinano; il territorio di Terracina è lì a due passi e ancora non si conosce una eventuale energica reazione della politica locale e dell’Amministrazione comunale.

Il WWF Litorale Pontino che ha aderito al Comitato “NO BIOMASSE PONTINIA” sollecita i cittadini e gli amministratori a prendere coscienza della minaccia che grava sul nostro territorio e a sostenere le azioni del Comitato spontaneo.