Priverno, il sindaco Delogu: “Basta col valzer delle poltrone perché in ballo ci sono le persone”

Angelo Delogu

Ho letto attentamente il comunicato del PD, a parte alcune cadute di stile, mi pare che ci siano tutti gli elementi per trovare una composizione unitaria. Se a prevalere, come dovrebbe essere, è il bene del paese e il programma da realizzare, allora c’è ancora profonda sintonia, dichiara il Sindaco di Priverno, Angeo Delogu.

La discontinuità, cui ci si appella, vuole essere garantita da tutti, in primis da me, e mi pare che sia un fortissimo elemento comune, che deve essere valorizzato e deve venire prima di ogni altra cosa. E se non è stata forte come qualcuno probabilmente si aspettava è perché l’intera maggioranza (PD e SEL) si è fatta consapevolmente e concordemente carico di dare delle risposte serie e concrete al paese, cercando di mettere in sicurezza i conti, evitando il dissesto e cercando di porre riparo ai tanti problemi lasciati aperti da chi ci ha preceduto. E anche perché, dobbiamo ammetterlo, abbiamo scontato tutti qualche ingenuità e qualche inesperienza.


Del resto, non è del tutto vero che non siano stati adottati degli atti di cesura anche molto forti col passato. Un esempio su tutti: sulle isole ecologiche è stata adottata un’ordinanza sindacale di chiusura ed è stato dato incarico ad un tecnico per valutare la situazione, nel frattempo si è dato mandato agli uffici per fare uno studio di fattibilità per attivare il porta a porta su tutto il territorio. È stata avviata una complicata trattativa con la ditta attualmente titolare del contratto, che sta per arrivare a conclusione.

Senza considerare che è stato cambiato per ben tre volte il dirigente del settore ambiente. L’unico ostacolo che ci ha impedito sinora di attivare il nuovo sistema di raccolta rifiuti è di ordine burocratico e legale, ma io resto convinto che, facendo i giusti passaggi, si possa superare. Se poi per discontinuità si intende quella che lascia intatti i metodi, limitandosi a cambiare gli attori, mi dispiace ma non è quella che ci hanno chiesto e continuano a chiederci i cittadini.

Anche sul fatto che questa maggioranza deve restare tale mi pare che ci sia profonda sintonia.
Nessuno hai mai proposto di sostituire ad una maggioranza politica di centrosinistra un’altra maggioranza, o diversa o soltanto numerica. Le larghe intese e le grandi coalizioni le lasciamo ad altri che sono più esperti di noi. Ci era arrivata solo la proposta di avere un sostegno ulteriore in Consiglio che credo andava e vada attentamente valutata, essendo totalmente libera e disinteressata. L’unico punto di distanza, mi pare, riguardi la necessità di integrare la Giunta con degli assessori esterni che sappiano apportare capacità e competenza. Anche qui, continuo a ribadire a scanso di equivoci, che deve trattarsi di persone della nostra area politica, sul cui profilo sono pronto a discutere e confrontarmi.

Ma su due punti non transigo. Primo, sulla necessità che vada profondamente migliorata la nostra azione di governo. Secondo, sul fatto che, per farlo, occorra, con grande senso di responsabilità e umiltà, fare, ove necessario, un passo indietro. Qui non è in gioco il nostro destino, ma quello della città e noi siamo stati eletti dai cittadini e a loro dobbiamo rendere conto dandogli delle risposte all’altezza delle speranze che abbiamo seminato. Se per fare questo è necessario acquisire qualche profilo di garanzia in due settori ad alto tasso tecnico, credo che vada fatto senza indugio. Non mi pare corretto tirare in ballo la volontà popolare.

Vorrei sommessamente ricordare, sempre a scanso di equivoci, che i cittadini hanno eletto un Sindaco e dei consiglieri. La nomina della Giunta, invece, è una prerogativa sindacale, basata su elementi di fiducia e discrezionalità. Gli assessori non sono, quindi, stati eletti, ma nominati. Per la nomina ci si può rivolgere all’interno (tra i consiglieri) o all’esterno. Ricordo, addirittura, che nei Comuni sopra i 15.000 abitanti gli assessori sono tutti necessariamente esterni.

Come Sindaco, cosciente delle difficoltà checi troviamo ad affrontare, voglio esercitare, in pieno accordo con la coalizione, questa prerogativa e credo che sia legittimo e doveroso farlo. Se poi si vuole un Sindaco dimezzato, mi dispiace, ma io non sono la persona giusta. Io dico che se c’è condivisione su ciò che si deve fare, sul rilancio della nostra azione, sul fatto che la coalizione vada mantenuta e che questa esperienza sia un patrimonio e un laboratorio del centrosinistra da curare e conservare, allora tutto il resto viene dopo e può essere tranquillamente, con responsabilità, superato.

Perché il centro della riflessione non è che posto occuperemo noi politici, ma il posto che occuperà Priverno (la nostra città, il suo territorio e i suoi cittadini). Non vorrei che il tema delle poltrone prevalesse sul programma, sulle idee, sulla
voglia di fare.