Ferita davanti l’ospedale di Fondi, deve aspettare l’ambulanza da quello di Terracina

L'ospedale di Fondi

Una signora feritasi inciampando in una buca per strada, e dei soccorsi “a ostacoli”. Anche se di ostacoli in teoria non doveva esserci neanche l’ombra: l’infortunio si è registrato alle porte di un ospedale. A due passi – letteralmente – dall’entrata del “San Giovanni di Dio” di Fondi. Senza che però cambiasse molto. Anzi. La malcapitata, raccontano i testimoni dell’incidente, ha dovuto attendere l’arrivo dell’ambulanza per oltre trenta minuti. Un mezzo del 118 proveniente da un altro comune, dalla vicina Terracina. Dove una volta presa in carico dal personale sanitario la donna è stata subito trasferita, venendo controllata e medicata presso il “Fiorini”. Tra un paradosso e l’altro, da un potenziale intervento a “km 0” si è passati ad un tragitto obbligato di 16 chilometri. Il “San Giovanni di Dio” era lì, eppure è come se non ci fosse proprio stato. L’ennesima testimonianza di una sanità che pare schizofrenica.

I fatti si sono verificati domenica mattina, quando erano circa le 11.30. Protagonista suo malgrado una donna del posto di mezz’età, proveniente dal vicino mercato settimanale. Buste colme di acquisti alla mano, si era avviata verso il parcheggio all’esterno dell’ospedale di Fondi quando, quasi arrivata al proprio mezzo, è rovinata sull’asfalto. Un piede in fallo in una buca, quindi la caduta di peso, senza che riuscisse a proteggersi con le mani. Un brutta botta in viso, lesionato, e una ad un ginocchio. Urla di dolore. Un capannello di presenti a raccogliersi tutt’intorno, compresi un paio di agenti della Municipale nei paraggi per dei controlli sulle auto in sosta. Dunque l’allarme telefonico e l’attesa dei soccorsi, seduta sulla sedia di un vicino bar grazie all’aiuto degli intervenuti. Un’attesa come detto dilatatasi nonostante il presidio ospedaliero della Piana in bella vista a una manciata di metri.


Com’è stato possibile? Entrambe le ambulanze di stanza al “San Giovanni di Dio” erano fuori per degli interventi. Ma, se anche vi fossero state, non è detto che la paziente sarebbe stata trasportata nell’ospedale a pochi passi. Avendo sbattuto la testa, era necessaria in tempi brevi una Tac. Peccato però che presso il nosocomio di Fondi, a differenza di quello di Terracina, per tutta la giornata di domenica il macchinario sia da tempo a riposo forzato. Spento. A certe latitudini, bisognerebbe farsi male tenendo ben presente ora e calendario. E fortuna che, almeno questa volta, l’intervento non fosse di vitale importanza.

Fra i testimoni casuali degli indicativi soccorsi “a ostacoli” di domenica Lucio De Santis, il battagliero presidente del Comitato pro ospedale di Fondi, da anni impegnato nel denunciare le storture della sanità locale e nel difendere le funzionalità del nosocomio di via San Magno. A dir poco conciso, il suo commento: «Follia umana».