Timore tossico, all’ospedale di Fondi: visite notturne e siringhe a go-go

Siringhe usate abbandonate in bella vista nel cortile dell’ospedale di Fondi. Ed addirittura dentro, nell’area utilizzata dal personale del 118 di stanza presso il San Giovanni di Dio. Questione di decoro, certo, ma in primis di sicurezza, per un problema antico eppure tornato prepotentemente alla ribalta proprio nelle ultime settimane, come del resto ben sanno i vertici dell’Azienda sanitaria pontina.

siringa-ospedale-2Sul retro del nosocomio di via San Magno, periodicamente e per anni le “spade” sono state presenza fissa, con i tossicomani locali che, per gusto o più probabilmente discrezione, prediligevano bucarsi tra l’erba a due passi dall’elisuperficie. Questione già a suo tempo giunta all’onore delle cronache, e che aveva visto interessarsi da vicino anche le forze dell’ordine. Progressivamente, però, quando il fenomeno sembrava essere diventato un ricordo, riecco siringhe usate a iosa. I tossici hanno ricominciato a fare capolino, l’ospedale è ridiventato un porto di mare, rinverdendo in qualche modo i tempi in cui, tra una porta spalancata e l’altra, intrufolarsi di notte tra corridoi e reparti era un gioco da ragazzi. Con i “maghi dell’ago” che col nuovo corso hanno iniziato a spaziare anche oltre rispetto all’area dell’elisuperficie. Sempre più ad ampio raggio. Fino ad arrivare pure loro – dopo i ladri degli anni scorsi – ad esordire per davvero tra le mura del San Giovanni di Dio.


reto-ospedale-fondi-corridoio-del-buco-siringheProva ne sono le siringhe insanguinate rinvenute ripetutamente dal personale tra i corridoi, in particolare partendo da una delle entrate secondarie del presidio sanitario della Piana, quella che porta in prima battuta a trovarsi di fronte i locali destinati al personale medico e di bordo delle ambulanze. Operatori dell’emergenza costretti loro malgrado a convivere di nuovo sul posto di lavoro con un problema ancor più “aggressivo” del recente passato. E che, è evidente, vede i derelitti di turno per nulla ostacolati nelle proprie visite notturne, tanto dal servizio di guardia – che dall’Asl assicurano esserci – quanto dall’unica telecamera che affaccia direttamente sul “lato oscuro” del San Giovanni di Dio. Un occhio elettronico che oltretutto si presenta con la visuale in parte ostruita da una scala antincendio.