Contro i tumori al seno, direttore Breast Unit: “Serve una Magna Charta rosa”

“Nell’attuale periodo di profonda crisi economica – scrive in una nota il Direttore Clinico Breast Unit Asl Latina – Fabio Ricci -, quindi di una crescente, progressiva  precarietà  delle strutture “assistenziali”, il diritto alla salute si impone come una tra le necessità prioritarie ed assolute. Attanagliato dalla paura e da angosciose insicurezze, il cittadino ha assoluto bisogno di essere rassicurato sui fondamentali diritti umani. Quei diritti che tanti secoli or sono furono sanciti dalle gloriosa Magna Charta Libertatum, emanata dal Re d’Inghilterra Giovanni senza Terra nel 1215 e da allora, divenuta il  mito – simbolo della difesa delle libertà, ovvero dei diritti dell’uomo, senza distinzioni di razze e di nazionalità.  

Per il tumore al seno, guardando ad essa, potremmo riferirci idealmente ad una possibile Magna Charta Rosa ”. Un richiamo, se si vuole un’affinità culturale le cui linee strategiche si prefiggono di individuare e dare un senso valoriale e sistematico alla collaborazione tra Malati, Operatori sanitari, Istituzioni e Società Civile, al fine di riaffermare con la stessa valenza di quella Charta: l’inviolabilità dei diritti individuali rispetto ad ogni arbitrio di potere.


Di fatto, un moderno “Contratto Sociale” per il diritto alla salute delle donne. Un diritto Naturale, Universale, Indivisibile, Inalienabile. Una sorta di Manifesto pro – salute pubblica per ribadire le improrogabili urgenze o necessità di garantire da un lato, le migliori possibilità di cura, dall’altro di liberare, quanto meno di assicurare le donne circa la possibilità di superare l’oppressione o l’incubo della malattia al seno, affiancandole e sostenendole in piena consapevolezza, con spirito solidale, garantendo loro insieme ad una diffusa solidarietà, una non effimera “Qualità della Vita”. Efficienza sanitaria, dunque, e sostegno morale mediante una solida “ Confederazione Umanitaria”.

Come ha previsto il Leopardi ne “ La Ginestra ” che possiamo ritenere essere il “ Manifesto ” della solidarietà per combattere la spesso dura e crudele natura. Nel percorso della malattia, la donna alla stregua dell’ “ odorosa ginestra” resistendo alle aggressioni della natura, come la “ odorosa ed umile ginestra ”, che cresce sui dirupi o tra zolle rocciose; che pur se flagellata dal vento si piega ma non viene abbattuta, anche la donna aggredita dal cancro deve dare prova della stessa tenacia e resistenza unitamente ad una sincera umiltà: accettare l’insulto e restituirlo al mittente!”.