Catalogazione rifiuti marini, Terracina scelta tra le 5 spiagge italiane

Il circolo di Legambiente di Terracina “Pisco Montano” continua a lavorare nell’ambito della classificazione dei rifiuti marini. Ha partecipato infatti all’iniziativa promossa da European Environment Agency denominata “Marine Litter Watch Month” e che si è tenuta dal 17 settembre al 16 ottobre.

Il gruppo di Legambiente e Terracina sono state selezionate insieme ad altre 4 spiagge italiane e complessivamente 75 europee per monitorare lo stato degli arenili delle principali spiagge europee classificando e catalogando la tipologia di rifiuti trovati per poter procedere a disegnare un’unica strategia di smaltimento e miglioramento della qualità dei mari.


legambiente-terracina-spiaggia1“Siamo molto soddisfatti di essere stati quindi selezionati come una delle 5 spiagge italiane ed una delle 75 spiagge europee che verranno monitorate nell’ambito di questa importante iniziativa europea per il miglioramento della qualità dei nostri mari e delle nostre spiagge” dichiara Gabriele Subiaco Vicepresidente e Responsabile Scientifico del circolo Legambiente “Pisco Montano”. “Dopo le azioni condotte nei mesi scorsi per la tutela dei nostri mari, con il ricorso al TAR e la nota integrativa in Regione e l’arrivo di Goletta Verde nella nostra città, con questo risultato ribadiamo l’importanza ed il ruolo centrale che Terracina può e deve avere nell’attuazione concreta della Marine Strategy, l’importante direttiva comunitaria”

La giornata di monitoraggio a Terracina c’è stata lo scorso 9 ottobre in un tratto di spiaggia libera del lungomare di Ponente tra via Basilicata e via Calabria. La raccolta e alla classificazione dei rifiuti rinvenuti è avvenuta secondo il protocollo di monitoraggio scientifico elaborato dal Ministero dell’Ambiente e da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) aggiornato con le classificazioni europee (MLW-Code), e che prevede l’individuazione della tipologia di rifiuto classificato in base alle categorie OSPAR (Oslo-Paris Convention per la  Protezione dell’ambiente marino dell’Atlantico nordorientale). I rifiuti raccolti sono stati poi differenziati e smaltiti. I rifiuti rinvenuti sono stati vari e alcuni anche pericolosi sia per la sicurezza dei fruitori della spiaggia che per il potenziale inquinante a loro addebitato. I rifiuti più numerosi sono stati: mozziconi di sigaretta, residui di plastica di diverse dimensioni, stecchi di legno, tappi di ferro e pezzi di metallo, residui di laterizi per l’edilizia. I dati raccolti, come prevede la stessa iniziativa, verranno inviati all’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) e inseriti nella pubblicazione dei risultati ufficiali dell’indagine.