Ventotene non approva il Bilancio, il Prefetto scioglie il Consiglio comunale

Comune di Ventotene

Una leggerezza, forse incapacità o chissà cos’altro, sta di fatto che il Comune dell’isola di Ventotene sarà il primo in Provincia ad essere sciolto dal prefetto di Latina sulla base del nuovo principio contabile dell’armonizzazione finanziaria, che prevede l’approvazione contestuale – o quasi (pochi giorni) – tra il bilancio consuntivo dell’anno precedente e quello previsionale dell’anno in corso. L’ultima data utile, dopo la proroga di venti giorni concessa dalla legge a seguito dell diffida prefettizia – un iter che specie in questo primo anno della nuova normativa hanno adoperato quasi tutti -, per convocare il Consiglio comunale di Ventotene era martedì scorso 7 giugno. Ma il 6 giugno sera il sindaco Giuseppe Assenso, al terzo mandato da primo cittadino, come stabilito dalle urne appena un anno fa, ha dovuto annullare per mancanza del parere tecnico.

Questo perchè il Revisore dei Conti non ha approvato il Bilancio così come presentato dal dirigente del settore economico-finanziario Roberto di Penna. Ricordiamo che, inoltre, il principio dell’armonizzazione finanziaria non permette più alcun debito, ma anzi il pareggio di Bilancio: puoi spendere solo ciò che incassi. E la programmazione, a partire da quest’anno, era triennale (2016 – 2018). Ma se non c’erano problemi per il Consuntivo dello scorso anno, e anche per la chiusura dell’anno in corso, purtroppo il Comune di Ventotene spende più di quanto incassa e fatale è stato allora il disavanzo di 227 mila euro (pochi) di disavanzo. Abbastanza per non avere il benestare del revisore e portare in Consiglio il previsionale. Limite sforato e amministrzione comunale che va a casa dopo appena un anno.


Eppure non ci voleva poi molto, visto che bastavano pochi accorgimenti alle casse comunali.

  • Qualcuno ha suggerito a più riprese di rivedere la spesa di 120mila euro l’anno per l’alloggio per anziani. Certamente un servizio di eccellenza dal punto di vista sociale ma che era diventato insostenibile da quando la Regione ha tagliato i fondi dall’80 al 16 percento.
  • Discorso analogo per la Coop “Servizi Ventotene” del presidente Pasquale Curcio che si occupa di pulizia e manutenzione. Un servizio analogamente finanziato per circa la metà dalla Regione Lazio che però non garantiva una cifra fissa: costo 100mila euro l’anno
  • Pesano certamente le tante spese legali esterne del Comune che potevano essere ridotte
  • Così come suggerito da qualche amministratore meritava una limatura il contratto di affidamento sui rifiuti

Insomma una serie di provvedimenti che potevano essere adottati per evitare l’irreparabile. Così come anche la vendita di alcuni dei beni demaniali che potevano servire a fare subito cassa. Ma niente, forse l’ostinazione della giunta, del sindaco, di chi guida l’amministrazione comunale, non ha pagato. E così Ventotene – come nel destino che le lega – tornerà alle urne il prossimo anno insieme all’altre isola pontina: Ponza.