“Sindaco di Ventotene si dimetta”, Buona Onda denuncia “incapacità e gravi errori”

Giuseppe Assenso, sindaco di Ventotene

Il gruppo consiliare di opposizione a Ventotene – del capogruppo ed ex candidato a sindaco Gerardo Santomauro – ha scritto una lettera all’attuale primo cittadino isolano Giuseppe Assenso, per chiederne le dimissioni. Di seguito il testo della missiva con le ragioni della richiesta.

“Egr. Sig. Sindaco,


Il gruppo di opposizione consiliare “Buona Onda” sente il dovere di scriverle dopo aver condotto per questi nove mesi, fin dall’insediamento del nuovo Consiglio, attività di studio e verifica di molti provvedimenti assunti dalla Giunta, dai Responsabili degli Uffici e dal Consiglio.

Dalle verifiche effettuate ci sentiamo di esprimerle un solo doveroso consiglio: si dimetta.

Veda, Sig. Sindaco, noi Ventotenesi, e tra questi ci piacerebbe annoverare anche lei, siamo fieri della nostra isola e ci siamo accorti fin da quando siamo nati che VENTOTENE E’ UNA PERLA UNICA. Noi l’amiamo ed è per questo che ci siamo prefissati lo scopo di “aprire gli armadi comunali” per comprendere come mai Ventotene non è riuscita a migliorare la propria condizione politica, sociale, economica e territoriale, nonostante le rilevanti risorse finanziarie gestite nell’ultimo decennio.

Non possiamo non evidenziarle che non solo i nostri elettori, ma anche molti dei suoi (perlomeno quelli che hanno votato convinti di votare bene, non certamente gli altri) sono molto delusi ed arrabbiati perché vedono sgretolarsi un gioiello, perché persone che con lei hanno condiviso poteri gestionali e decisionali l’hanno trascurata, sostituendo il tufo con il cemento. Non vi siete curati di salvaguardare le nostre spiagge, i nostri fiordi e così continuando Ventotene rischia di diventare un deserto.

Veda, Sig. Sindaco, lei è il Primo Cittadino, il Sindaco di tutti, anche di chi non lo ha votato! Crediamo, in tutta sincerità, che dando le dimissioni dia un’opportunità all’isola e a tutti noi, perché sia Lei che la sua maggioranza non siete stati e non sarete in grado di gestire una bellissima isola. Le rivolgiamo questo appello accorato e vorremmo evitare di fare l’elenco delle irregolarità per cui, in questa nota, ci limiteremo ad elencare le cose che non vanno. Le discussioni sulle irregolarità le rimandiamo ad altre sedi più opportune; sono tutte questioni che i nostri concittadini potrebbero non apprezzare, non capire, stretti come sono dai problemi del quotidiano e ritenerle solo schermaglie tra avversi schieramenti politici, fini a se stesse. Perciò rivolgiamo direttamente a lei ed ai Consiglieri Comunali della maggioranza questo invito: per quello che non è stato fatto fino ad oggi, per le inadempienze, colpevoli e non colpevoli, si impone un esame di coscienza, a partire principalmente da lei sig. sindaco. A lei in particolare va tutta la responsabilità della precaria situazione della nostra comunità.

Stia certo che non ci fa piacere essere costretti a rimarcare i danni che Ventotene subisce dalla vostra inerzia. Tuttavia, riteniamo che tutti gli isolani e primi fra tutti i consiglieri comunali, ne devono avere, invece, piena consapevolezza e senso di responsabilità.

E allora ci sembra doveroso, e per noi istituzionalmente corretto, rimarcare e portare all’attenzione di tutti quanto segue

  • Fallimento della “raccolta differenziata” : – ha un costo sproporzionato per le dimensioni del territorio e per il numero degli abitanti (perfino voi lo avete attestato in atti ufficiali ma ancora non provvedete); sull’isola, otto mesi all’anno il numero degli abitanti presenti si aggira tra le 180/250 persone; un minimo di accordo con altri comuni avrebbe potuto consentire, già da tempo, di mantenere la stessa qualità del servizio ad un costo diminuito della metà. Che cosa aspettate per agire e prendere i dovuti provvedimenti? Che cosa vi trattiene? Ci piacerebbe saperlo e brancoliamo nel buio più totale.
  • Fallimento della “illuminazione pubblica” : – allo stesso modo, i cittadini di Ventotene, dal tramonto in poi, sono “prigionieri dell’oscurità” e per più della metà dell’isola, nonostante l’arrivo in passato di oltre un milione di euro di finanziamenti per il rifacimento e l’ammodernamento della rete di illuminazione pubblica, le strade illuminate decentemente restano solo un’aspirazione inappagata, laddove, con un minimo sforzo, riteniamo che si potrebbe realizzare uno dei pochi compiti affidati ad un’amministrazione comunale degna di questo nome.

Possibile che il buio è talmente pesto che nemmeno voi riuscite a vedere la situazione disastrosa? I cittadini di Ventotene chiedono troppo a voler sapere come sono stati spesi un milione di euro senza essere riusciti a risolvere l’annoso problema?

  • Fallimento della “politica turistica ed occupazionale” : possibile che non vi accorgete minimamente di tutte le risorse che Ventotene è in grado di offrire? Non riusciamo a comprendere come il turismo, anziché fare un passo avanti, sia mano a mano regredito al punto che oggi Ventotene è ritornata ai livelli di oltre 30 anni fa. Non ha pregio cercare giustificazioni nella crisi economica generale, perché in questo modo dichiarate solo la vostra incapacità ad affrontare i problemi. Ne è prova la vostra inettitudine a ridare a Ventotene il patrimonio di spiagge, che è stato il fiore all’occhiello dell’isola, che ha garantito prosperità e benessere alle passate generazioni e che la vostra inerzia ha dilapidato con assoluta noncuranza. Avete una straordinaria capacità, ve lo riconosciamo, nell’individuare e realizzare opere totalmente inutili, ma dal costo elevato, che nulla aggiungono in termini di miglioramento dell’offerta turistica e cura del territorio. Tutto ciò si traduce in un generale impoverimento della comunità ventotenese, che ha visto crollare il valore degli immobili, negli ultimi dieci anni, ben oltre la media nazionale, ed in una perdita dei livelli occupazionali. Se malauguratamente rimarrete alla guida del paese continuerete a trovare scuse per la vostra incapacità o vi adopererete per offrire soluzioni? E se non è troppo di disturbo volete discuterne con i cittadini? Chissà, ascoltandoli, forse da essi potreste raccogliere buone idee e imparare qualcosa.
  • Fallimento del “servizio fornitura acqua”: con la medesima sagacia, avete letteralmente regalato ad Acqualatina S.p.A. oltre 600 utenze, senza nulla chiedere in cambio! Avete trasferito impianti ed attrezzature, senza chiedere garanzie certe sulla qualità del servizio e sul contenimento tariffario. Molti cittadini si sono chiesti: perché allora firmare un contratto senza negoziare condizioni di favore per gli utenti?

Da ultimo è stato anche concesso alla società Acqualatina S.p.A. l’uso di un locale di proprietà comunale senza canone di affitto: al danno anche la beffa! Sia chiaro a nulla valgono le vostre pretestuose argomentazioni circa la inevitabilità del passaggio di gestione ad Acqualatina S.p.A., perché noi vi contestiamo l’assoluta incapacità a negoziare condizioni di favore per gli isolani. Con un’arrendevolezza quanto meno incomprensibile, con un solo tratto di penna, avete rinunciato, senza colpo ferire, a far valere le sacrosante ragioni dei Ventotenesi, addirittura riconosciute da due leggi statali che facevano carico allo Stato del costo del trasporto dell’ approvvigionamento idrico per l’isola. Chi ne guadagna da questa operazione? Che cosa ne guadagnano i cittadini di Ventotene a causa della vostra inerzia?

  • Fallimento del “trasporto marittimo: la stessa inerzia che avete dimostrato nella gestione dell’acqua pubblica è il tratto distintivo anche riguardo alla politica dei trasporti. Tant’è che non abbiamo visto un solo reclamo provenire dall’amministrazione comunale in merito al disservizio del trasporto marittimo. In totale ed inaccettabile disprezzo, sia per l’isolano che per il turista, si consente l’utilizzo di qualsiasi carretta del mare o bagnarola del mediterraneo, senza limiti di età, senza la verifica della sussistenza delle caratteristiche tecniche minime per la sicurezza e la stabilità della navigazione a canale aperto, senza pretendere nemmeno il rispetto del livello minimo dell’igiene di bordo e della qualità del servizio, pur sapendo che le distanze dell’isola dalla costa sono tra le 29/35 miglia e che il servizio è reso per una località turistica.

Eppure sarebbe compito del Comune monitorare e garantire la perfetta attuazione del diritto alla mobilità dell’isolano e garantire l’accoglienza del turista, risorsa vitale, fin dal momento dell’imbarco per l’isola. Non ritenete che sia compito vostro pretendere che i finanziamenti erogati dalla Regione Lazio e destinati al trasporto da e per Ventotene debbano garantire qualità ed efficienza del servizio? Il vostro silenzio prolungato ed assordante a chi giova? La vostra colpevole acquiescenza ha prodotto benefici per l’isola o solo per alcuni soggetti?

  • Fallimento della “Riserva Terrestre e Marina di Ventotene” (A.M.P. e R.N.S.): una preziosa opportunità vanificata da una politica miope e centrata su personalismi, in luogo di azioni programmatiche di ampio respiro. L’assenza totale di visione e coordinamento da parte della attuale amministrazione comunale ha determinato il fallimento dell’attuale dirigenza della Riserva, certamente non ascrivibile, come qualcuno ritiene, solo alla giovane età ed all’inesperienza di chi ricopre quel ruolo.

Detto questo, onde evitare di scaricare tutte le responsabilità su unico soggetto, che pure ha le sue colpe (dov’era quando il depuratore sversava impunemente liquami nell’unica spiaggia fruibile?), allora non è più sensata una selezione rigorosa del candidato, e prima ancora di bandire un concorso fasullo, come quello bandito ai sensi dell’art. 110 del TUEL, formulare un programma serio e responsabile, condiviso da tutti i cittadini chiamati in consultazione, con l’obiettivo del rilancio delle innumerevoli risorse che l’isola offre ed all’attuazione del quale il vincitore del concorso si deve vincolare? Oppure siamo davanti ad un premio di natura diversa? Ma purtroppo questo premio non ci serve a niente e danneggia anche chi lo riceve!

  • Fallimento dell’ ”impianto di depurazione”: lo specchio della scarsa incidenza della Riserva Terrestre e Marina di Ventotene sulla realtà isolana è il depuratore, che con il suo malfunzionamento non solo non aiuta a far decollare l’economia isolana, ma affossa le speranze di rilancio degli imprenditori turistici, che devono sopportare le giuste lamentele dei loro clienti e addirittura hanno visto annullate molte prenotazioni nella passata stagione balneare. Non è certamente a noi che può essere ascritto l’insulto olfattivo che regna sovrano sull’isola in alcuni giorni, tuttavia, quali componenti del Consiglio Comunale ci sentiamo interpellati dalla problematica e addirittura ce ne vergogniamo. Auspichiamo un nuovo corso dell’amministrazione per intervenire urgentemente e risolvere il problema; cosi potremo di nuovo camminare a testa alta tra i turisti che, nonostante tutto, ancora apprezzano la nostra isola. E allora cosa aspettate ad intervenire? Forse, adesso che siamo in inverno, avete dimenticato che esiste il problema? Già perchè a molti di voi non capita di dover ascoltare le rimostranze dei bagnanti, chiusi come siete nel vostro inespugnabile e nebbioso castello. Siamo sicuri, invece, che i nostri amici imprenditori, che ingiustamente subiscono le critiche e gli strali dei loro clienti vorrebbero da voi un’azione decisa e risolutiva, ma ripongono in voi una vana speranza, perché se aveste saputo trovare un rimedio l’avreste già fatto. L”unica azione che siete stati in grado di porre in essere è stata quella di accelerare il trasferimento dell’impianto ad Acqualatina S.p.A., ma questo, sappiatelo, non elimina né le vostre pregresse mancanze né vi esime dal trovare una soluzione al problema nell’immediato. Dunque, vi chiediamo, avete un’idea di quali interventi programmare o come al solito preferite affidarvi all’improvvisazione?
  • Fallimento della “scuola”: tutte le vostre incapacità ed inefficienze hanno come risultato finale quello di peggiorare la qualità della vita dei residenti e di esasperare il disagio sociale che si riverbera in particolar modo e con conseguenze inaccettabili sui bambini che frequentano la scuola dell’obbligo, costringendo molte famiglie ad abbandonare l’isola per assicurare ai loro figli un servizio scolastico degno di un paese civile. I bambini sono i più indifesi e quelli che meritano la maggiore attenzione. Dite di aver fatto qualcosa per loro, ma i risultati dove sono? Ai genitori che vi chiedono di fare di più per i loro figli, voi rispondete che non ci sono risorse.

Ciò è falso e serve solo come scusante alla vostra indifferenza ed alla insensibilità nei confronti del problema. Ma le famiglie lo devono sapere: voi avete il dovere istituzionale di intervenire e loro il diritto di pretendere per i loro figli la migliore istruzione. Possibile che siete capaci solo di pensare ad opere faraoniche ed inutili (vedi tunnel) e non vi ponete minimamente la necessità di intercettare risorse finanziarie messe a disposizione dalla Regione e dallo Stato per migliorare la qualità della vita dei vostri concittadini?

Rilevata la lunga serie di fallimenti a voi ascrivibili, ci assalgono altri timori

  • ex Carcere di Santo Stefano

Suscita una grande ilarità, signor Sindaco, sentirla affermare che ella sarebbe stato addirittura in grado, “con un semplice scambio di battute”, in quei pochi minuti in cui ha avuto l’occasione di parlare con il presidente del Consiglio di convincerlo ad incrementare la dotazione iniziale del progetto da 50 milioni addirittura ad 80 milioni! A tal proposito la invitiamo a leggere l’articolo apparso sulla Stampa il 5 febbraio 2016, dove si evince chiaramente che né lei né la sua amministrazione ha alcun merito, sia nel caso arrivassero 50 milioni sia nel caso ne arrivassero 80. Inutile sottolineare che noi speriamo che tutto ciò si traduca in fatti concreti, ma nel contempo ci conforta sapere che l’investimento non passerà per le vostre mani, perché non basterebbero né 50.000.000 di euro né 100 anni di lavori, come dimostrano la durata e le vicende tecniche e finanziarie relative all’appalto per la realizzazione del parco archeologico, che sono l’emblema del vostro modus operandi;

  • disavanzo di bilancio

Dopo che avete approvato un bilancio in pareggio per l’esercizio finanziario 2015, aver anche speso l’avanzo che dichiaravate con tanto orgoglio di possedere, come se niente fosse, a seguito delle nostre contestazioni circa il disavanzo palese e non palese ma certamente visibile e non nascondibile a chi osserva attentamente e con scienza, avete pronunciato “ops! ci siamo sbagliati, è vero siamo in disavanzo di euro 514.000”. Qui basti solo ricordare che il disavanzo è ben maggiore e che la copertura trentennale che avete fantasticamente immaginato non è consentita dal diritto positivo vigente. Il timore che ci assale è che alla fine il disavanzo reale porterà inevitabilmente il Comune alla dichiarazione di dissesto con tutte le conseguenze negative sui ventotenesi. Noi faremo quanto è nelle nostre possibilità e prerogative per scongiurare questa sciagura. I ventotenesi devono sapere che un fatto è certo: non potrà essere certamente l’amministrazione responsabile del buco finanziario quella che potrà evitare questo disastro. Se vorrete, siamo disponibili a discutere in un pubblico confronto sulle cifre e sull’erronea applicazione della normativa in materia.

SIAMO DISPONIBILI , ALTRESI’, A CONFRONTARCI SULLE SOLUZIONI DA DARE AI PROBLEMI; NOI SAPREMMO COME FARE, perché solo con dedizione, senso di responsabilità ed accoramento, verso l’isola ed i suoi abitanti, spendendo con giudizio ed onestà le risorse finanziarie attivabili è possibile porre rimedio ai grandi disastri perpetrati nella vita dell’ isola in questi ultimi dieci anni.

Lo ribadiamo, occorre porre rimedio con urgenza agli scogli affioranti sulla spiaggia Calanave, occorre ripristinare la fruibilità di Calarossano, risolvere il problema dei reflui dispersi sugli scogli del faro e nelle acque limitrofe; recuperare tutti gli arenili (un moggio di terra, Calabattaglia , Parata grande , Calanave,…) che circondano l’isola e dei loro accessi da terra, perché sono patrimonio ambientale ed economico importantissimo per l’isola; occorre recuperare un potere negoziale, a cui colpevolmente si è abdicati, nei confronti di Acqualatina SpA, portare, finalmente, la Tassa sui rifiuti a livello congruo con il servizio svolto, e cosi cessare definitivamente il dissanguamento dei Ventotenesi; occorre garantire l’effettivo diritto alla mobilità dei Ventotenesi rivendicando un sistema dei trasporti moderno ed efficiente; occorre corredare ogni angolo dell’isola, fosse anche il più remoto e sperduto, di un impianto di illuminazione pubblica funzionante e moderno; occorre iniziare e prendersi realmente cura dei nostri anziani, dei bambini applicando tutte le politiche abilitanti ad affrontare con serietà il disagio sociale che si aggrava sempre di più.

NOI SAPREMMO COME INTERCETTARE LE RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE e, solo per fare un semplice esempio, eliminando le varianti in corso d’opera, vostro modo solo per incrementare il costo delle opere, daremmo un moltiplicatore agli interventi attivabili con i ribassi d’asta e le economie a consuntivo. I ventotenesi sappiano che di tutto quanto qui esposto e di altro ancora chiederemo conto e ragione nei prossimi Consigli Comunali ed in tutte le altre sedi che il nostro sistema istituzionale mette a disposizione.

E’ auspicabile, signor Sindaco, che lei prenda atto di una linea politica fallimentare. Se fossimo nell’ambito del diritto civile, lei, in quanto al vertice dell’ente, dovrebbe sentire il dovere di portare, come suol dirsi, i libri in Tribunale per non aggravare la sua posizione. Portando il discorso in ambito amministrativo, l’unico comportamento assimilabile a quello sopra descritto sono le sue doverose dimissioni.

A noi sembra che la sua vicenda politica possa essere letta in questa chiave: rassegnare le dimissioni a qualcuno potrebbe apparire come un gesto di debolezza, ma in realtà così non è. Anzi lei dimostrerebbe, alla fine, di aver avuto il coraggio di porre termine ad un’esperienza oramai giunta al capolinea. Soltanto persone legate al proprio personale tornaconto potrebbero farle credere il contrario, spingendola a proseguire su una strada irta di rischi sotto molteplici punti di vista, la cui gravità a lei certamente non sfugge.

Ci creda, ponendo la parola fine a questa esperienza deludente e remissiva, prima che tutto le cada di nuovo addosso, più come vittima del gruppo che la esprime, piuttosto che come artefice principale, ella darà prova di essere ancora capace di uno scatto d’orgoglio, di saper prendere reale coscienza delle situazioni, di avere rispetto per l’istituzione, che nel ben e nel male rappresenta, e potrà ancora convogliare una stima maggiore sulla sua persona ed attenuare l’immagine dannosa, che, volente o nolente, purtroppo porta con sè, verso la nostra isola.

IL GRUPPO DI OPPOSIZIONE CONSILIARE

         “BUONA ONDA”