Trattativa Stato-Mafia, l’Italia al fianco
del magistrato Di Matteo.
Ma lo Stato tace

Sono passate quasi due settimane e come al solito le istituzioni hanno fatto finta di niente. Questa volta qualcuno si giustificherà affermando che tutti erano impegnati a occuparsi di ciò che la sera prima, il 13 novembre, accadeva a Parigi con la strage di civili causata dagli attentati terroristici. Un silenzio tuttavia davvero vergognoso. Nessuna delle più alte cariche dello Stato – se non il presidente del Senato Pietro Grasso – ha speso una parola di sostegno e vicinanza al giudice sotto scorta, che la Mafia vuole uccidere, Nino Di Matteo, per il quale gli italiani sono scesi in piazza a far sentire la loro vicinanza. A partire dal premier Renzi sempre così impegnato a twittare qualsiasi cosa – dall’Open Usa di tennis vinto da Flavia Pennetta alla querelle tra Valentino Rossi e Marc Marquez nel campionato mondiale di moto Gp -.

Eppure l’indomani mattina, il 14, la Capitale è stata invasa da migliaia di persone provenienti da tutta Italia, anche con i pullman. La manifestazione è stata organizzata da movimenti civici come le Agende Rosse, Scorta Civica e ovviamente Salvatore Borsellino, per coinvolgere una intera nazione ad esprimere la propria vicinanza e sostegno al magistrato Nino di Matteo impegnato a condurre il processo sulla trattativa tra Stato e Mafia che avvenne all’epoca delle stragi dei suoi predecessori Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Un impegno che ha decretato la condanna a morte da parte del boss di Cosa Nostra Totò Riina al magistrato siciliano.


Nei contributi video, oltre a dei frammenti del corteo, abbiamo intervistato alcuni esponenti delle Agende Rosse di Napoli e Torino. Gli interventi sono nell’ordine di Salvatore Borsellino (fratello del giudice ammazzato in via D’Amelio a Palermo), Ferdinando Imposimato (ex magistrato del pool antimfia) e Rita Dalla Chiesa (figlia del generale Dalla Chiesa, tra le prime vittime della mafia siciliana).

Ma stavolta, a differenza dei più sfortunati e perseguitati Falcone e Borsellino, Di Matteo non è solo. Con lui ci sono le persone, tante, ma che potrebbero essere molte di più. Oggi anche grazie ai movimenti civici, alla rete, e alle parole dette da Salvatore Borsellino in questo secondo video, c’è una maggiore coscienza di quanto Stato e Mafia siano una singola entità, informe, la cui sagoma e i cui contorni sono in continua evoluzione. L’uno dentro l’altro, nelle stanze del potere di Roma ma anche nelle piccole realtà locali. Nel video anche le parole del presidente del Senato ed ex capo della direzione nazionale antimafia.

Servizio fotografico di Martina Filosa