Blitz in un hotel a Borgo Montello, il Tribunale conferma: “Era un casa d’appuntamenti”

Sono trascorsi dieci anni dal blitz compiuto dai carabinieri in un hotel a Borgo Montello. Un’operazione denominata “Sant’Antonio”, compiuta dopo che gli inquirenti si erano convinti dell’utilizzo di quella struttura, da parte di alcune ragazze, come luogo dove incontrare i clienti ed esercitare la prostituzione. Al termine di un lungo processo, i proprietari dell’immobile sono stati condannati dal Tribunale di Latina a due anni di reclusione, la metà di quanto aveva chiesto il pubblico ministero Giuseppe Miliano.

Per la pubblica accusa e poi per il collegio giudicante, presieduto dal giudice Pierfrancesco De Angelis, Antonia Serrecchia, Giuseppe e Massimiliano Ciarlantini si sarebbero resi responsabili dello sfruttamento della prostituzione, non chiedendo alle ragazze che occupavano le camere i documenti, non vigilando sugli ingressi e le uscite e non registrandole.


Un quarto imputato, che era invece accusato di aver costretto la moglie a vendere il proprio corpo, è stato assolto.