Ospedale di Fondi: mobilitazione, occupazione e nuove accuse

Le aspre polemiche, la mobilitazione, l’occupazione durata oltre tre ore dell’ufficio del capo della segreteria politica del governatore Zingaretti. Al culmine del forcing, la promessa da parte del presidente di un incontro istituzionale. Neanche il tempo di annunciare la “svolta” in differita, però, e si ricomincia da dove si era iniziati. Con le polemiche.

manifestazione ospedale Roma 5Giornata convulsa, lunedì, alla Pisana, attorniata da politici e centinaia di cittadini – un migliaio, dicono gli organizzatori – partiti di primo mattino da Fondi con 17 pullman per l’annunciata mobilitazione a tutela delle funzionalità del San Giovanni di Dio. Obiettivo dichiarato, consegnare la nuova raccolta firme pro ospedale a Zingaretti, col quale i sindaci di Fondi, Campodimele, Monte San Biagio e Sperlonga tentano da mesi di avere un incontro per avere chiarimenti sul futuro della struttura. Non ci sono riusciti nemmeno ieri. Il governatore non si è visto. Fuori la sede della Regione, una folla sempre più inviperita, guardata a vista da un nutrito dispiegamento di forze dell’ordine. Non solo forzisti ed esponenti di partiti e realtà a loro vicine, dato che alla manifestazione hanno preso parte, ad esempio, anche i candidati a sindaco Arnaldo Faiola e Gianfranco Antonetti, provenienti dall’area di centrosinistra.


Ad un certo punto, con Zingaretti che continuava a latitare e gli animi roventi, il colpo di scena: non senza difficoltà, i sindaci del comprensorio riescono a entrare in Regione e occupano l’ufficio di Andrea Cocco, attendente del governatore. Con loro nel blitz, tra gli altri, i consiglieri regionali Pieno Simeone e Antonello Aurigemma. E soprattutto il senatore Claudio Fazzone, che dopo più di tre ore è riuscito a mettersi in contatto telefonico con l’illustre assente, strappando la promessa di un incontro con la delegazione per mercoledì.

Tutto finito? Manco a dirlo. Pochi minuti, ed è guerra di comunicati stampa. Zingaretti e i suoi bollano la mobilitazione come una mera strumentalizzazione, affermando come l’ospedale grazie al centrosinistra si sia rafforzato. “Il mancato incontro fra la delegazione dei sindaci del sud pontino ed il presidente Zingaretti è stato dovuto esclusivamente ad un equivoco sul confronto delle diverse agende e mercoledì ci sarà sicuramente l’occasione per affrontare questi temi”. Questa, la giustificazione offerta dall’ufficio stampa della Pisana a margine della mobilitazione, comunicata ufficialmente dodici giorni prima. Una mobilitazione “dimenticata”, dunque, ma che dal centrosinistra regionale hanno comunque bollato come una sgradevole strumentalizzazione politica, continuando a battere sul decreto numero 80 del 2010, in era Polverini, “che aveva di fatto decretato la chiusura” del San Giovanni di Dio, “cui era stato addirittura tolto il codice Sio (Sistema Informativo Ospedaliero)”. Un ospedale che dal Pd sostengono non solo salvato, ma addirittura potenziato dalla Giunta a guida Zingaretti nonostante il pauroso deficit sanitario lasciato dai predecessori. “E’ stata aumentata la dotazione di posti letto in day ospital” e “inserito all’interno della rete dell’emergenza/urgenza, nella rete perinatale con i reparti di ostetricia, punto nascita, pediatria, neonatologia e rete ictus”. Concetto ripetuto dall’ufficio stampa di Zingaretti, e dai consiglieri regionali democrat Rosa Gianicola ed Enrico Forte. “Fatti concreti – ha detto quest’ultimo – rispetto ai quali qualsiasi tentativo di demonizzazione e strumentalizzazione da parte di alcuni amministratori appare privo di senso. Sarò presente all’incontro fissato per mercoledì e quella sarà l’occasione per discutere della situazione ed illustrare l’impegno della Regione per rafforzare l’ospedale di Fondi”.

I forzisti si dicono basiti. “Aveva assicurato che si sarebbe scusato con i cittadini per essere scappato dal confronto, mi aveva detto di essere veramente dispiaciuto dell’accaduto, ed avevamo deciso di riportare la misura della questione sul piano del dialogo istituzionale”, ha spiegato Fazzone. “Peccato che nel giro di dieci minuti sia riuscito a rimangiarsi tutto limitandosi a trovare giustificazioni e dedicandosi al solito autoincensamento”. Per il sindaco De Meo, Zingaretti continua a “gettare fumo negli occhi” e a “giocare sulla pelle dei cittadini”. A questo punto la loro battaglia, annunciano, non potrà che continuare con ancor più vigore.

 

LA SERRATA ‘FANTASMA’ E LO SCIOPERO DEGLI STUDENTI

DSCN4231Una serrata “fantasma”, quella annunciata ieri mattina a Fondi in concomitanza con la mobilitazione romana. E non poteva essere altrimenti, essendo il giorno convenuto quello di riposo settimanale di gran parte della attività. Tante, in particolare in centro, hanno comunque aderito simbolicamente, apponendo in bella vista sulle vetrine la comunicazione dell’iniziativa pro ospedale. Una minima parte, quelle aperte e che hanno momentaneamente chiuso le serrande, con le altre che hanno continuato la propria attività allo stesso modo di ogni giorno. Come anche al Mof, da dove le associazioni di operatori avevano annunciato il blocco totale per due ore: una netta minoranza, gli stand che hanno preso parte alla serrata.

manifestazione ospedale Fondi, studenti parcheggio san giovanni di dioBen più concreta, viste le centinaia di presenze, la manifestazione organizzata nell’occasione dalle rappresentanze dai tre istituti superiori cittadini, “Gobetti”, “Pacinotti” e “de Libero”. Striscioni, slogan, megafoni. Uno sciopero iniziato con un corteo partito dall’ex carcere mandamentale e terminato all’anfiteatro, non prima di aver messo in atto un flash mob ai piedi del San Giovanni di Dio. Una presa di posizione che gli interessati rimarcano scevra da interessi di parte, al di là di alcuni colloqui con i movimenti giovanili legati a Forza Italia: “Ogni volta che i giovani scendono in piazza per manifestare è una vittoria per tutti, una vittoria contro l’apatia e l’attuale disinteresse civico, soprattutto quando lo si fa per difendere la ‘cosa pubblica’”, ha tenuto a spiegare il rappresentante d’istituto del Gobetti Marcello Caporiccio, segretario provinciale della “Rete degli Studenti Medi”, vicina alla Cgil. “Mi auguro che la manifestazione non sia strumentalizzata in nessun modo”.