Sabaudia, riconoscimento Mab: tutti i dubbi sulla procedura

consiglio comunale sabaudia piccolaRiconoscimento Mab Unesco, sospesa la mozione presentata dalla minoranza ma solo per ulteriori chiarimenti in attesa di una conferenza dei capigruppo. E’ quanto accaduto nel consiglio comunale tenutosi ieri sera a Sabaudia durante il quale veniva discussa una mozione con cui i consiglieri Schintu, Bordignon e Gervasi chiedevano lumi sia per le procedure con cui la giunta ha approvato il protocollo di intesa in cui viene tracciata la famosa transition area, sia per capire cosa potrebbe accadere dopo, nel caso dall’Europa venga chiesta l’applicazione di nuove vincoli per le aree mab. La discussione è stata piuttosto accesa e sostanzialmente con l’accordo finale, ovvero quello di convocare una conferenza dei capigruppo, la maggioranza ha dovuto ammettere che le motivazioni avanzate dai consiglieri di opposizioni proprio campate in aria non sono. Anzi.

Che l’aria fosse frizzantina lo si è capito dall’inizio del Consiglio apertosi con due piccole parentesi. Il primo del capogruppo di Forza Italia Giovanni Secci che ha sottolineato come durante la cerimonia per gli ottant’ anni della città non sia stato conferito nessun riconoscimento alle famiglie dei sindaci deceduti e come al contrario siano stati premiati solo quelli in vita. A prendere la parola è stato poi il capogruppo di Viva Sabaudia Viva che ha stigmatizzato alcune affermazioni dello scrittore Antonio Pennacchi che, come affermato da Bordignon nel corso di uno degli eventi dell’ottantesimo aveva definito Sabaudia come la più brutta città di fondazione.


Al centro l'assessore Vincenzo Borrelli
Al centro l’assessore
Vincenzo Borrelli

Poi ha preso la parola l’assessore all’urbanistica Vincenzo Borrelli che ha iniziato spiegando ai presenti il significato di Mab (Man and biosphere). La foresta demaniale del Circeo ottenne il riconoscimento nel 1977, ma ogni 10 anni, come spiegato dall’assessore, “l’Unesco procede ad una verifica per accertare che le aree Mab possiedano ancora tutti i requisiti. Le zone – ha continuato – vengono divise in tre categorie, quelle a tutela integrale, nel nostro caso la foresta, la buffer zone ovvero il perimetro del Parco e la transition area o area di transizione in cui ricadono non solo zone abitate, ma anche realtà agricole ed industrie. In Europa ci sono  166 siti che hanno ottenuto il Mab, in Italia ce ne sono soltanto 9 ed una di queste è il Parco Nazionale del Circeo”. L’assessore Borrelli è poi tornato più volte sulla questione vincoli leggendo anche il parere del Ministero dell’Ambiente a riguardo  in cui viene evidenziato che tutte le attività presenti nella transition area non saranno sottoposte a nuovi vincoli ma solo a quanto prevede la normativa vigente.  Borrelli ha poi evidenziato come al contrario esistano dei progetti importanti attuabili anche con fondi europei, dal marchio del Parco per i prodotti agricoli, alla promozione turistica. “La verifica dei requisiti – ha concluso Borrelli – è stata avviata dall’Unesco che dovrebbe esprimersi nel prossimo mese di maggio”.

Da destra i consiglieri Bordignon e Gervasi
Da destra i consiglieri Bordignon e Gervasi

Ma se il riconoscimento Mab è stato assegnato al territorio nel lontano 1977 quali benefici ha portato fino ad oggi? Da questa domanda è partito l’intervento, molto dettagliato del capogruppo di Cittadini al lavoro Giada Gervasi che ha letteralmente ribaltato il punto di vista della situazione partendo dall’iter seguito dal Comune. Uno dei nodi della questione è che l’approvazione del protocollo non sia stata discussa in consiglio comunale ma che al contrario sia passata  solo in giunta. Quello che la Gervasi vorrebbe chiarire è anche il ruolo che il Parco andrebbe ad assumere lasciando intendere tra le righe che forse l’equilibrio tra Parco e Comune potrebbe, in termine di competenze, non esserci più e non di certo a favore del Comune. Comunque il consigliere è partito dal 26 luglio dello scorso anno, da quando cioè il Parco chiede alla comunità del parco di aderire ad un protocollo per il mantenimento del Mab. “Per intenderci – ha commentato la Gervasi – noi siamo per una città ecosostenibile, più volte abbiamo parlato di una smart city ma non vogliamo che certi procedimenti magari non sufficientemente analizzati vadano a discapito dei cittadini”. Il punto di vista ribaltato, dicevamo. “Ci viene garantito che non verranno apposti nuovi vincoli nelle campagne – ha continuato la Gervasi – ma è stato fatto uno studio per valutare se le realtà esistenti rientrino nei parametri richiesti dall’Unesco? Che certezze abbiamo noi, che in un futuro l’Europa non decida di apporre nuovi vincoli per le zone con riconoscimento Mab, transition area compresa?”.

Nel suo intervento il consigliere ha poi fatto riferimento ad una delibera del Parco del 23 ottobre 2013 citando un passaggio contenuto a pagina 3. proprio sulla transition area in cui si legge “alla luce del notevolissimo ampliamento del nuovo perimetro della riserva della biosfera, precedentemente limitata alla sola RNS Foresta Demaniale del Circeo, il soggetto gestore della stessa, prima individuato nel Corpo Forestale dello Stato, è ora da riconoscere all’Ente Parco Nazionale del Circeo, con la collaborazione dello stesso CFS, della Regione Lazio e degli enti locali interessati”. Un passaggio questo da chiarire secondo la Gervasi, soprattutto sul ruolo e sui limiti delle competenze che realtà come il Comune potrebbero avere secondo il consigliere. E comunque di questo aspetto, fino a ieri nessuno ne aveva parlato. Poi un altro quesito ovvero quello relativo la diminuzione rispetto il progetto originario, del territorio relativo il comune di Latina ricadente nell’area Mab. Perchè Latina ha ridimensionato i confini inserendo nella transition area meno territorio?

il consigliere Schintu
il consigliere Schintu

Un intervento fiume a cui è seguito quello del capogruppo dei Moderati per Sabaudia, Salvatore Schintu che ha esordito facendo ironia “Mab è anche un modello di fucile mitragliatore non vorrei che con scelte avventate si sparasse alle gambe della nostra già fragile economia”. Una battuta dal sapore amaro, poi Schintu ha precisato. “Finiamola di dire che la maggioranza è per l’ecosostenibilità e la minoranza per il mattone, non nascondiamoci dietro a queste falsità. Noi pensiamo che il riconoscimento Mab sia importante e che proprio per questo vadano considerati tutti gli aspetti del territorio partendo dal confronto con le diverse categorie che lo compongono”. Un confronto che come specificato successivamente dal sindaco Lucci c’è stato ma che i consiglieri di minoranza hanno ritenuto parziale o comunque insufficiente soprattutto per il fatto che la maggior parte dei cittadini non è stata informata su cosa sia effettivamente la transition area. Schintu ha poi continuato rivolgendosi all’assessore Borrelli ” il problema sta nella differenza che c’è tra la teoria e la pratica. In teoria ci sono molte rassicurazioni ma in pratica chi ci garantisce che poi – riprendendo il discorso della Gervasi – non arrivino nuovi vincoli dall’Europa? Dal ’77 ad oggi quali benefici ci sono stati per il territorio? La pesca nei laghi costieri è stata praticamente interrotta, anche la raccolta pigne nel bosco attività che portavano soldi ma che ora potrebbero dare risultati diversi. Le piante di pino nella foresta cadono ed il lago di Caprolace è in sofferenza”. L’assessore Borrelli ha comunque poi affermato che nel protocollo, il Comune ha pensato anche al recupero di queste attività. Anche Schintu si è poi soffermato sul rapporto Comune- Parco tirando fuori un asso dalla manica ovvero il depliant di un workshop che si terrà al Parco a maggio sui sistemi dunali e l’impatto antropico. “Non dico che dovevamo essere invitati noi, come amministratori – ha commentato Schintu – ma nessun tecnico del comune di Sabaudia e più in generale della provincia di Latina è menzionato tra i relatori sul depliant”. Una vicenda su cui l’assessore Borrelli si è impegnato a fare chiarezza chiedendo conto agli organi competenti. Schintu si è poi soffermato a lungo su quanto effettivamente le categorie vengano coinvolte come ad esempio gli agricoltori nella stesura dei regolamenti che li riguardano, una questione di teoria per l’appunto che non corrisponde alla pratica.

Il capogruppo di Viva Sabaudia Viva, Roberto Bordignon ha invece sottolineato come la vicenda Mab rischi di spaccare nuovamente la città e di considerare, anche se come ipotesi remota, la possibilità di un referndum popolare. Il capogruppo di Forza Italia, Giovanni Secci ha invece fornito dei dati ad esempio relativi le serre che fino ad oggi prendendo come linea di confine la litoranea hanno avuto uno sviluppo maggiore verso i Lepini area che ora diventa di transizione e che invece la presenza di serre verso il mare è circa del 40% in meno.

Il sindaco Maurizio Lucci sul Mab non ha fatto passi indietro ribadendo più volte di come il riconoscimento sia fondamentale per qualificare il territorio.

Ora si attende la conferenza dei capigruppo in cui potrebbero esserci novità importanti. La minoranza non molla sulla presunta irregolarità dell’iter seguito fino ad oggi, compreso quello relativo l’approvazione del protocollo. A sottolinearlo è stato proprio il consigliere Schintu citando articolo 5, comma 4 dello statuto comunale che semplificato, prevede la partecipazione dei cittadini quando debbano essere prese decisioni importanti in materie ambientali, articolo che nel caso dell’approvazione del protocollo per il Mab, passato solo in giunta, non sarebbe stato considerato. E non si esclude che vengano chieste nuove garanzie anche rispetto a quello che potrebbe accadere in futuro, parlando di vincoli.