Il Patto di amicizia tra Fondi e Sabbioneta

Un importante capitolo di storia, ispirazioni artistiche, monumenti, nomi di strade, persino portoni e maniglie: tantissime le affinità tra i Comuni di Fondi e Sabbioneta, due città geograficamente lontane eppure vicinissime.

Una distanza ufficialmente accorciata questa mattina con un solenne Patto di Amicizia siglato tra i sindaci Beniamino Maschietto e Marco Pasquali.


Alla cerimonia, oltre ad una folta delegazione di entrambe le comunità, sono stati presenti anche il vice sindaco di Villimpenta Maria Teresa Formoso, che nel 2020 in qualità di presidente della Fidapa e grazie ai rapporti con la sezione fondana dell’associazione ha contribuito a costruire il legame tra le due località, il vice sindaco nonché assessore alla Cultura e al Turismo Vincenzo Carnevale e numerosi tra amministratori, consiglieri e delegati dei tre Comuni.

«Passeggiare per Fondi provenendo da Sabbioneta o viceversa – ha commentato il sindaco Maschietto – è come avere un continuo déjà vu ed è estremamente affascinante cercare nell’una e nell’altra città similitudini e divergenze. Il vero lavoro che dal 2020 stiamo facendo, tuttavia, va oltre. Parte dalla storia, quella di una città fondata da Vespasiano Colonna che nacque a Fondi e, per costruire in 35 anni la “città perfetta”, si ispirò alla sua terra natia, e arriva ad abbracciare i valori dell’amicizia, dell’arricchimento reciproco, dello scambio culturale e umano tra due località così simili eppure così diverse perché cresciute ed evolutesi in contesti completamente opposti. La Città di Fondi tiene moltissimo agli scambi culturali e il legame che sta costruendo con Sabbioneta è tanto profondo e radicato quanto prezioso perché basato su un passato storico comune, purtroppo ancora poco vissuto da entrambe le comunità. L’iniziativa di oggi si propone proprio di rafforzare questo legame e consentire ai cittadini di Sabbioneta di vivere e studiare la prefazione del libro che racconta la storia della loro amata città e ai cittadini di Fondi di apprezzare come, dall’attaccamento alla terra natia di Vespasiano Colonna, sia nato un capolavoro architettonico e urbanistico divenuto addirittura patrimonio dell’Unesco».