Lottizzazione abusiva a Gaeta, 10 indagati. Nel listone anche il sindaco

Il sindaco di Gaeta Cosimino Mitrano

L’Urbanistica di Gaeta è finita al centro di un inchiesta condotta dalla Procura di Cassino, che ha portato la guardia di finanza a notificare dieci avvisi di garanzia. Il reato contestato è quello di lottizzazione abusiva in concorso, nell’ambito di un’indagine incentrata sulla metamorfosi del piazzale della stazione “Littorina” Formia-Gaeta, al termine del cambio di destinazione d’uso decretato dalla Giunta Mitrano nell’agosto del 2019 divenuto un parcheggio privato.

Tra i dieci indagati a vario titolo figurano il sindaco Cosmo Mitrano, che ne ha dato notizia nel corso di una conferenza stampa convocata giovedì; l’assessore all’Urbanistica Teodolinda Morini, proponente la delibera che ha dato il “la” alla trasformazione dell’area; i compagni in Giunta Felice D’Argenzio, Angelo Magliozzi, Lucia Maltempo e Alessandro Martone; la dirigente del comparto urbanistico Stefania Della Notte; il presidente del Consorzio pero lo sviluppo industriale del Sud Pontino Salvatore Forte e i consiglieri d’amministrazione dello stesso Consorzio Antimo Merenna e Vincenzo Zottola.


IL PARTITO COMUNISTA: “SISTEMA MARCIO”

“L’affare della svendita dell’ex stazione di Gaeta è solo la punta dell’iceberg di questo sistema marcio fatto di privatizzazioni e tasse altissime che continuano ad arricchire pochi a danno di tutta la comunità, ma soprattutto a danno delle fasce più deboli della popolazione gaetana, le quali sono costrette ad emigrare contribuendo da un lato allo spopolamento della città, dall’altro paradossalmente ad alzare la media del reddito pro capite che ha visto quest’anno Gaeta primeggiare in tutta la provincia”. Così, in una nota, la sezione del Partito Comunista intitolata a Mariano Mandolesi, tra le prime realtà d’opposizione a commentare la vicenda. “L’idea di fondo che il privato sia meglio del pubblico che mette d’accordo anche a Gaeta tutto il consiglio comunale è da ribaltare. Per questo noi comunisti diciamo che anche a Gaeta non basta un cambiamento, ma serve una Rivoluzione”.