Rio Santa Croce, rischio esondazioni e Contratto di Fiume: Fare Verde bussa all’amministrazione

La sezione di Formia dell’associazione di volontariato ambientale Fare Verde ha appena bussato all’amministrazione comunale per un intervento urgente su rio Santa Croce e riguardo alla partecipazione al Contratto di fiume. Lo ha fatto attraverso una nota a firma della responsabile del sodalizio, Marianna Gambino, inviata nella giornata di mercoledì all’attenzione del sindaco di Formia Gianluca Taddeo e all’assessore Eleonora Zangrillo. Di seguito, il testo del documento.

“L’imminenza di un inverno con aggressioni temporalesche al territorio, come già avvenuto, ripropone con urgenza l’attivazione di interventi per ripulire il rio Santa Croce soprattutto nel suo tratto dal ponte sulla SS7 Appia fino alla foce”, scrive Fare Verde. “Oltre alle ostruzioni dovute alla sedimentazione di materiali anche scaricati sul letto del rio, la vegetazione arborea sulle opposte rive, rendono difficile il deflusso delle acque con rischi di esondazioni anche senza grossi afflussi di acqua come già avvenuto al vicino parco Diana nel passato. A ciò si aggiunge la non risolta questione della confluenza di liquami fecali perché la condotta fognaria in fase di realizzazione è ancora incompleta e non efficiente”.


“Avevamo sperato che dopo il Contratto di Fiume così pomposamente presentato a cui abbiamo dato anche la nostra adesione come associazione Fare Verde avesse dovuto accelerare le procedure e produrre immediati finanziamenti e interventi conseguenti. Avevamo sperato che almeno quelli pervenuti al Comune di Formia fossero stati spesi, ma non ci risulta. Perciò ci rivolgiamo a tutti i soggetti istituzionali coinvolti, Regione, Provincia, Comune di Formia, responsabili del Contratto di Fiume, qual è lo stato dell’arte e se sono in programma interventi concreti prima di dover registrare esondazioni devastanti per le popolazioni e le colture rivierasche ed evitare che il tempo ed il danaro che si sta impiegando per droni adibiti a rilevare lo stato dei luoghi attuali non siano sprecati perché stravolti dagli eventi successivi.

Chiediamo inoltre al Comune di Formia, capofila del Contatto di Fiume, di organizzare differentemente i prossimi incontri pubblici, perché pubblici non sono effettivamente stati, non essendo arrivata neanche una mail o altro tipo di comunicazione informale per l’incontro tenutosi a settembre; diventare Voi stessi promotori di una comunicazione efficace per creare un effettivo coinvolgimento delle realtà locali che hanno contribuito a creare la rete del Contratto di Fiume”.