La sentenza si inserisce in maniera lungimirante nel percorso di evoluzione della giurisprudenza in materia, secondo i principi delle ultime sentenze della Corte di Cassazione e conferma l’impianto accusatorio degli investigatori che ha consentito di far emergere la natura criminale del sodalizio dei DI Silvio e di accertare che tale clan è risultato molto attivo, per un verso, nella gestione di numerosissime attività di carattere estorsive, consumate in danno di imprenditori, commercianti avvocati e liberi professionisti, per altro verso nel settore del traffico delle sostanze stupefacenti.
La Regione Lazio si è costituita, insieme al Comune di Latina, parte civile al processo per condividere insieme ai cittadini di Latina l’ansia di libertà dalle mafie che ha attraversato il capoluogo pontino in questi ultimi anni. I 40.000 euro di risarcimento riconosciuti dal Tribunale alla Regione verranno utilizzati per progetti di legalità nelle scuole di Latina.
E’ stata pronunciata una sentenza importante che ci spinge tutti a non arretrare di un passo rispetto alla necessità di consolidare quell’alleanza popolare contro le mafie che ha visto in questi anni, proprio a Latina, Istituzioni e cittadini protagonisti di una stagione di legalità”.
Così in una nota Gianpiero Cioffredi, Presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio.