Mercato azioni, su cosa puntare nel 2020

Un mercato che da sempre attrare investitori soprattutto nel nostro paese, gli italiani amano il mondo della Borsa pur tra tutte le sue complessità e gli innumerevoli rischi che comunque sono sempre presenti quando si parla di investimenti.
La Borsa è un universo composito, accessibile ad un pubblico sempre più ampio ed eterogeneo grazie alle novità multimediali della rete, ma che rimane ugualmente un qualcosa di complesso da approcciare con la massima circospezione. Questo perché si parla di asset, le azioni, estremamente volatili, da intendersi come non stabili ma preda dell’oscillazione a causa di fattori esterni.
Chi frequenta la Borsa conosce bene il meccanismo, spesso basta un piccolo rumour, una notizia di attualità, anche un semplice ‘spiffero’, per vedere un titolo schizzare in alto o perdere diversi punti. Un po’ quanto sta accadendo negli ultimi mesi con molte aziende quotate in riferimento alle tensioni internazionali: aspetti, quelli politici ed attuali, che devono essere considerati se si vuole iniziare ad investire in Borsa.
Chi ci approccia a questo mercato è importante che abbia ben chiaro un concetto: il fattore di rischio. Come per molti altri investimenti esistono diversi parametri, non c’è un qualcosa di predefinito: dipende sempre dal profilo dell’investitore, da quanto è disposti a cedere nel senso di rischiare.

Le azioni meno stabili sono quello che potenzialmente possono garantire rendimento maggiori (a fronte di rischi maggiore). Viceversa, titoli più stabili e meno esposti a rischi hanno un potenziale rendimento più risicato. Un meccanismo logico che è alla base del concetto stesso di investimento legato al fattore di rischio.
La dinamica degli ultimi mesi ha portato alla ribalta le azioni di realtà operanti nel mercato tecnologico, ritenute oggi paradossalmente più stabili: i colossi del web possono garantire più certezze, al pari di marchi e brand che sono stabili da sempre. Il ragionamento è piuttosto immediato e lineare: se si punta su titoli di aziende che difficilmente andranno a gambe all’aria (e in questo momento storico, significa optare per realtà quali Amazon ad esempio o Google) i soldi sono un po’ più al sicuro.
Almeno sul lungo periodo, perché nel breve anche titoli di realtà molto consolidate possono essere esposti a fluttuazioni partendo dal ragionamento di cui sopra. Ma d’altra parte chi investe in Borsa ha sempre un orizzonte temporale largo, non si parla certo di un qualcosa a stretto giro. Per questa tipologia di investimento ci sono altri asset, come i prodotti finanziari del web facenti capo al trading online ad esempio.
Il mondo delle azioni ha tutto un altro sapore e segue suoi ritmi, molto più compassati; a meno che non si sia professionisti dei mercati, di quello in grado di speculare (nel senso di guadagnare) dalla fluttuazione di un titolo anche nel breve. Ma si parla in questo caso, ovviamente, di roba per pochi eletti.