Cori alle celebrazioni per il 75esimo anniversario della liberazione di Auschwitz

Si sono svolte oggi, Giornata Internazionale della Memoria 2020, a Oświęcim le celebrazioni per ricordare il 75° anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau.

Cori, gemellata con la città polacca e invitata ufficialmente dal sindaco Janusz Chwierut, era presente con la delegazione comunale guidata dal primo cittadino Mauro De Lillis e composta anche dall’assessore al Bilancio, Simonetta Imperia, e dal consigliere delegato ai Gemellaggi, Sabrina Pistilli.


La delegazione corese con il sindaco di Oświęcim

Tra gli atti più significativi delle cerimonie la deposizione dei fiori ai piedi del Monumento ai caduti e le commemorazioni al Museo Statale di Auschwitz-Birkenau. Ci si è poi spostati, per altri momenti particolarmente toccanti, all’interno del campo di sterminio con la presenza e gli interventi del presidente polacco Andrzej Duda, di massimi esponenti del governo polacco, di quello israeliano, leader da tutto il mondo e diversi sopravvissuti all’orrore dell’olocausto che hanno portato le loro dolorosissime testimonianze.

Ieri, intanto, si era svolta la visita allo stesso campo di concentramento della delegazione e dei 10 studenti dell’Istituto Comprensivo Statale ‘Cesare Chiominto’ che hanno intrapreso anche quest’anno il Viaggio della Memoria: Vienna, Cracovia, Wadowice, la miniera di salgemma di Wieliczka, tra le tappe di questi giorni, ma soprattutto ovviamente la visita ad Auschwitz, che ha lasciato i ragazzi commossi e carichi di emozioni. “È necessario conoscere e continuare ad avere memoria di ciò che è stato – così il sindaco De Lillis – per combattere, sempre, qualsiasi forma di antisemitismo, razzismo e revisionismo. Doveroso non dimenticare e riflettere su una pagina così oscura della storia europea e mondiale.

Il momento della deposizione dei fiori ai caduti

Faccio mie le parole di chi è sopravvissuto agli orrori del campo di sterminio di Auschwitz, la senatrice a vita, Liliana Segre: “La memoria è un bene prezioso e doveroso da coltivare. Sta a noi farlo. A che serve la memoria? A difendere la democrazia”.